​Expo 2015, l'agroalimentare biomediterraneo asset strategico di sviluppo

​Expo 2015, l'agroalimentare biomediterraneo asset strategico di sviluppo
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Mercoledì 8 Aprile 2015, 16:53
Anteprima Expo 2015. L’agroalimentare biomediterraneo asset strategico di sviluppo: sarà il tema del convegno che si terrà a Comiso (Rg), presso il Centro Direzionale delle Imprese di PMIRAGUSA e MULTIFIDI, venerdì 10 aprile prossimo alle ore 17:30, organizzato dall’Associazione di categoria PMITALIA di concerto con la condotta Slow Food di Ragusa, con il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico, della Regione Sicilia Assessorato Regionale delle Attività Produttive, del Comune di Comiso, della Camera di Commercio di Ragusa, della società EXPO 2015 S.p.A., dell’EXPO 2015 – Padiglione Italia e della LILT (Lega Italiana Lotta Tumori).

Obiettivo del convegno, a cui parteciperanno rappresentanti delle istituzioni e degli enti patrocinatori ed esperti del settore, far acquisire dignità culturale alle tematiche legate al cibo ed alla alimentazione. In particolare l'attenzione sarà puntata sulla dieta mediterranea, proclamata nel 2010 dall'UNESCO Patrimonio immateriale culturale dell'umanità, e la sua presenza all'esposizione universale di Milano.



Nel bacino Mediterraneo il pasto rimanda a molti aspetti della vita sociale e culturale. La dieta mediterranea ha resistito alle regole della vita moderna, basti pensare che ancora oggi gli abitanti del bacino mediterraneo spendono più tempo nel preparare e nel consumare i cibi di qualsiasi altro popolo. La dieta mediterranea, inoltre, non offre solo benefici per la salute, ma garantisce e preserva la biodiversità agricola: le sue colture sono perfettamente in linea con i criteri di sostenibilità. La corretta alimentazione, nel quadro più ampio di uno stile di vita sano ed equilibrato, è alla base della prevenzione di un gran numero di patologie, purtroppo ormai molto diffuse nella nostra società.



«L’evento Expo 2015 – spiega il vice presidente di PMITALIA Roberto Biscotto – costituisce una grande opportunità di rilancio per l’Italia, per valorizzare le sue numerosissime eccellenze produttive, tecnologiche e scientifiche. E’ una grande opportunità di crescita e sviluppo per tutte le aziende Italiane in particolar modo per quelle enogastronomiche. Se guardiamo i numeri delle specialità: il nostro Paese è l’unico in Europa che attualmente conta 264 prodotti a denominazione di origine (DOP), a indicazione geografica protetta (IGP) e a specialità territoriale garantita (STG). Se a tutto ciò aggiungiamo anche i 523 vini a denominazione di origine controllata (DOC), a denominazione di origine controllata e garantita (DOCG) e a indicazione geografica (IGT), allora scopriamo che l’agroalimentare made in Italy è un enorme serbatoio di storia, cultura, tradizioni e gusto che spesso non siamo in grado di valorizzare. Un grande patrimonio - conclude Biscotto - che ha ancora un elevato potenziale da esprimere».
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