Il consorzio, guidato da Eni e da Shell, secondo quanto riferisce l'agenzia Bloomberg dovrà pagare 1,11 miliardi di dollari in contanti al governo di Astana. La quota in capo all'Eni dovrebbe dunque aggirarsi, stando alle quote di partecipazione, intorno ai 320 milioni di dollari (275 milioni di euro).
L'accordo «amichevole», che potrebbe avere un valore totale negli anni pari a 1,7 miliardi di dollari, prevede anche che le compagnie del consorzio (insieme all' Eni figurano Royal Dutch Shell con il 29,25%, Chevron con il 18%, Lukoil con il 13,5% e l'azienda di Stato KazMunaiGaz con il 10%) forniscano un prestito al Paese asiatico per costruire nfrastrutture e una revisione del contratto di produzione.
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