Enav, con lo sbarco in Borsa il Tesoro resterà al 51%

Enav, con lo sbarco in Borsa il Tesoro resterà al 51%
di Carlotta Scozzari
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Mercoledì 6 Aprile 2016, 15:20 - Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 19:35

Prende finalmente il via il processo di quotazione in Borsa, cosiddetto di Ipo, dell'Enav. La società che gestisce e controlla il traffico aereo civile italiano ed è interamente controllata dal ministero dell'Economia ha presentato la formale richiesta di rilascio del giudizio di ammissibilità alla quotazione e, contestualmente, ha depositato il documento di registrazione presso la Consob per l'approvazione.

Il progetto di Ipo dell'Enav, era stato approvato dall'assemblea degli azionisti, dunque come detto il Tesoro, il 10 marzo. Nel concreto, lo sbarco in Borsa avverrà attraverso l'offerta di vendita di azioni della società rappresentanti al massimo il 49% del capitale sociale. In altri termini, il Tesoro venderà il 49% e resterà in maggioranza con il 51 per cento. Si tratta perciò di una parziale privatizzazione della società, in scia a quanto già accaduto alla fine del 2015 per Poste Italiane (nel cui azionariato però lo Stato è rimasto con una quota più consistente, del 65% circa).

L'operazione, proprio come già successo con Poste, sarà articolata in un'offerta di vendita rivolta al pubblico in Italia, compresi quindi i piccoli risparmiatori, a cui si aggiungerà un collocamento istituzionale riservato agli investitori professionali. Guardando ai numeri finanziari, da ricordare che Enav ha chiuso il bilancio del 2015 con un utile netto consolidato in aumento di oltre il 65% annuo a 66,1 milioni di euro, il migliore risultato nella storia della società. I ricavi consolidati sono invece cresciuti di un più contenuto 1,7% a 850 milioni.

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