La precisazione è stata apprezzata sia da Confindustria che dai sindacati. «Interessante che il ministro abbia chiarito che una cosa sono i contratti frmati dalle grandi associazioni di rappresentanza, altra quelli che non rispettano le regole» ha detto il presidente di Confindustria Boccia. Gli ha fatto eco il segretario generale della Uil Barbagallo: «Mi pare che il ministro Di Maio si stia correggendo sul salario minimo, comincia a precisare meglio cosa intende, ha parlato solo di chi non ha la contrattazione, in particolare dei lavoratori autonomi e delle false partite Iva»
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