Debito, pressing Ecofin: «L'Italia rispetti il Patto»

Debito, pressing Ecofin: «L'Italia rispetti il Patto»
di David Carretta
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 25 Gennaio 2017, 08:47 - Ultimo aggiornamento: 26 Gennaio, 08:42
BRUXELLES In una fase decisiva della trattativa con il governo Gentiloni su una possibile manovra correttiva da 3,4 miliardi di euro, i ministri delle Finanze dell'Unione Europea sono pronti ad accentuare la pressione sulla Commissione per chiedere di applicare in modo rigido le regole del Patto di Stabilità e Crescita nelle decisioni che l'esecutivo comunitario è chiamato a prendere sull'Italia. Per i paesi «con alto debito pubblico» c'è «la necessità di assicurare il controllo di lungo periodo sui livelli di deficit e di debito e di perseguire politiche di bilancio prudenti», incluso «il rispetto della regola del debito», dice la bozza di conclusioni dell'Ecofin di venerdì, che il Messaggero ha potuto consultare.

L'EUROGRUPPO
I toni dell'Eurogruppo di domani non dovrebbero essere diversi, nel momento in cui la Commissione continua le discussioni con il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, sulla lettera con cui Pierre Moscovici e Valdis Dombrovskis la scorsa settimana hanno chiesto la manovra correttiva. I margini di compromesso per l'esecutivo comunitario rischiano di essere limitati. «Le politiche di bilancio dovrebbero essere perseguite nel pieno rispetto del Patto di Stabilità», avverte la bozza dell'Ecofin. I ministri potrebbero chiedere dei paletti anche sulla flessibilità per il terremoto. L'Ecofin intende sottolineare «l'importanza che le richieste da parte degli Stati membri di flessibilità, incluse quella per spese eccezionali legate ad eventi inusuali fuori dal controllo del governo, siano considerate dalla Commissione in un modo coerente».

Sul terremoto, Moscovici lunedì ha confermato la svolta di novembre, con cui la Commissione ha concesso flessibilità non solo per le spese destinate a emergenza e ricostruzione, ma anche alla messa in sicurezza del paese con il piano Casa Italia. Ma il richiamo dell'Ecofin mostra l'irritazione di alcuni ministri per il continuo allargarsi delle maglie della flessibilità. Grazie alle nuove eccezioni introdotte a novembre per sisma e migranti, l'Italia nel 2017 ha beneficiato di uno sconto aggiuntivo dello 0,3% di Pil (circa 5 miliardi di euro). Per contro, viste le pressioni di Eurogruppo e Ecofin, la Commissione sembra avere le mani legate sulla richiesta di manovra correttiva. «Ci aspettiamo una risposta entro il 1° febbraio», spiega una fonte comunitaria: «Le nostre richieste non sono cambiate». Nella lettera indirizzata a Padoan, Moscovici e Dombrovskis hanno chiesto che il governo Gentiloni annunci entro fine mese chiari impegni su misure per ridurre il deficit strutturale pari ad almeno lo 0,2% di Pil (circa 3,4 miliardi) ed un calendario per la loro adozione. In caso contrario, la Commissione ha minacciato di aprire una procedura per violazione della regola del debito, che imporrebbe all'Italia manovre annuali di almeno lo 0,5% di Pil (circa 8 miliardi) per ridurre il deficit strutturale.

IL DEFICIT
La decisione potrebbe essere presa già a metà febbraio, quando l'esecutivo comunitario presenterà le sue previsioni economiche d'inverno. Anche se l'Italia non viene espressamente citata nei documenti dell'Ecofin, i ministri delle Finanze della Ue sono chiaramente preoccupati che il debito possa finire fuori controllo e danneggiare le capacità di rispondere ad una eventuale prossima crisi. «La sfida in termini di sostenibilità di bilancio rimane in un certo numero di paesi in cui il debito pubblico è alto, cosa che potrebbe essere fonte di vulnerabilità in caso di choc», dice la bozza di conclusioni dell'Ecofin. I ministri, anche se sosterranno la necessità di aumentare gli investimenti per rilanciare la crescita, dovrebbero reiterare la loro contrarietà ad una politica di bilancio espansiva per la zona euro nel suo complesso (lo stimolo fino allo 0,5% di Pil chiesto dalla Commissione a novembre).
Malgrado un richiamo implicito alla Germania e ad altri paesi in surplus di bilancio, che «potrebbero usare la loro situazione favorevole per rafforzare ulteriormente la domanda interna e il potenziale di crescita», nella bozza non ci sono impegni vincolanti per Berlino: un eventuale aumento della spesa non deve intaccare «l'obiettivo di medio termine (il pareggio di bilancio, ndr) e le prerogative nazionali». Per l'Ecofin rimane essenziale «continuare ad attuare riforme strutturali per aumentare il potenziale di crescita» e politiche di bilancio «che sostengano la crescita assicurando al contempo la sostenibilità di lungo periodo del debito».