«Ma forse - rincara - la cosa più preoccupante è che non avremo neppure la cooperazione internazionale necessaria» per uscire dall'ipotetico nuovo buco nero finanziario. Di qui l'immagine del sonnambulismo. «Io ho la sensazione che stiamo camminando come sonnambuli verso una nuova crisi», sintetizza l'ex premier ed ex cancelliere dello Scacchiere laburista. Nel 2008, malgrado tutto, si poterono adottare misure di emergenza «coordinate» poiché c'era «fiducia» tra i vari governi e con le autorità di regolazione, ricorda. Mentre ora, insiste, «in mezzo alle discordie sul cambiamento climatico o sugli accordi nucleari, non c'è più spirito di cooperazione, ma divisione e protezionismo. E temo che di vedere di fronte a una nuova crisi solo nazioni che cercheranno di scaricare le colpe le une sulle altre».
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