G20, da Obama assist a Renzi «Ora l'Eurozona cambi strategia»

G20, da Obama assist a Renzi «Ora l'Eurozona cambi strategia»
di Diodato Pirone
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Domenica 16 Novembre 2014, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 07:31
Ricevere un assist dal presidente degli Stati Uniti non è cosa di tutti i giorni. Ma è esattamente quel che è accaduto al presidente del Consiglio Matteo Renzi ieri, in Australia, durante i lavori del G20. La parte economica del discorso di Barack Obama, tutta concentrata su crescita e lavoro, è suonata come un lungo e dettagliato ”j'accuse” alla politica di austerità condotta dall'Unione Europea sotto l'egemonia tedesca.



«In questi anni gli Usa hanno dato lavoro a più persone di tutte le economie sviluppate messe insieme. Ma non ci si può attendere che gli Stati Uniti portino l'economia mondiale sulle loro spalle. Dunque il G20 ha la responsabilità di agire per stimolare la domanda, investire di più e creare posti di lavoro», ha detto il presidente Usa.



E' fuor di dubbio che il messaggio di Obama era rivolto all'Europa, l'unica area del pianeta che cresce pochissimo. Il presidente americano ha esortato i leader del G20 ad impegnarsi a creare occupazione, aggiungendo che la ricetta non può che essere quella di investire sulla crescita. Il presidente Usa ha citato i massicci investimenti che in America hanno ridotto la disoccupazione al 5,8%, il livello più basso dal luglio 2008, prima dell'esplosione della crisi. «Qui a Brisbane - ha continuato Obama - i paesi del G20 hanno la responsabilità di agire, incoraggiando la domanda e investendo di più in infrastrutture per creare posti di lavoro per la gente di tutte le nostre nazioni», ha aggiunto Obama.



IL MESSAGGIO

Musica per le orecchie di Matteo Renzi che infatti ha subito schiacciato la palla in campo europeo ma senza voler stravincere, almeno a parole: «Qui tutti vogliono che l'Europa cambi passo - ha detto - però noi italiani dobbiamo fare la nostra parte con le riforme». Renzi ha poi dirottato parte del vento obamiano nelle sue vele con un breve ma intenso faccia a faccia informale con il presidente americano tenuto nella hall del Centro Congressi che ospita il vertice. Dal quale è emersa anche la notizia di un summit Renzi-Merkel in programa per i primi mesi del 2015.



Con l'obiettivo di battere il ferro degli investimenti pubblici finché ancora caldo per l'intervento di Obama, il premier italiano incontrerà stamani - sempre al g20 - il presidente della commissione Ue, Jean Claude Juncker. Si parlerà con ogni probabilità del piano di investimenti da 300 miliardi che la Commissione sta elaborando ma probabilmente, in questo primo incontro dopo le recenti tensioni, si appianeranno anche le tensioni emerse fra Roma e Bruxelles. Juncker ha già visto la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande e forse vedrà anche il primo ministro Gb, David Cameron.



Renzi ha tenuto anche molti altri bilaterali a margine dei lavori di Brisbane. Ad esempio con il premier australiano Tony Abbott e con quello indonesiano Joki Widodo, anch'egli un ex sindaco. Al centro del colloquio con il premier asiatico collaborazione per Expo e lotta contro il terrorismo e poi ancora crescita «che - ha detto Renzi - viene anche da un investimento di lungo termine nella educazione».