La Bri: chiesto troppo alle banche centrali, i governi si prendano loro responsabilità

Jaime Caruana
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Domenica 26 Giugno 2016, 12:52 - Ultimo aggiornamento: 14:47
Lotta alla disoccupazione, crescita economica, stabilità dell'inflazione e banche in ordine: la lista dei «desiderata» alle banche centrali in questi anni di crisi si è allungata; ma ora «il mandato è diventato troppo esteso», si confonde con quello di governi e altre istituzioni: serve «tracciare una linea di separazione» delle responsabilità. La richiesta arriva dal direttore generale della Bri, la banca centrale delle banche centrali, Jaime Caruana presentando a Basilea la relazione annuale, in un discorso intitolato «in difesa delle banche centrali».

L'assemblea, dove partecipano i governatori di quasi tutti i paesi mondiali, cade proprio all'indomani del referenudm Brexit. Un evento scaturito da una decisione politica e al quale le banche devono fare fronte e che sarà al centro dei dibattiti fra i responsabili degli istituti. La Bri (Banca dei Regolamenti internazionali) ribadisce quanto detto venerdì: si apre un periodo i incertezza e tutti devono collaborare per fare fronte alla volatilità dei mercati e i rischi all'economia globale. «Le banche centrali» in ogni caso «sono pronte a prendere le misure necessarie per assicurare l'ordinato funzionamento dei mercati. Nel passato hanno dimostrato di poter agire con rapidità e hanno a disposizione tutti gli strumenti per farlo anche ora».

Secondo Caruana «gli ultimi anni hanno confermato quanto le banche centrali siano diventata indispensabile. L'indipendenza, nell'ambito del loro mandato, ha consentito loro di agire con determinazione per affrontare la crisi finanziaria, determinazione che è stata fondamentale per mettere l'economia mondiale sulla via della ripresa». Tuttavia, spiega, «l'onere che è stato addossato alle banche centrali dalla crisi in poi sta generando tensioni crescenti. I mercati e l'opinione pubblica in generale sono diventati sempre più dipendenti dalle banche centrali e hanno riposto sempre maggiori aspettative su quello che esse possono fare. I desiderata sono diventati sempre più numerosi: ripristinare la piena occupazione, assicurare una crescita sostenuta, preservare la stabilità dei prezzi e garantire un sistema finanziario inattaccabile» insomma si tratta di un «mandato troppo esteso, che le banche centrali da sole non sono in grado di adempiere.

Le misure straordinarie assunte per stimolare l'economia mondiale in alcuni casi hanno messo in discussione i limiti entro i quali è legittimo che operi l'istituzione.
La linea di separazione tra misure monetarie e misure di bilancio diventa sempre più indistinta». Da qui l'appello di Caruana e della Bri: «le banche centrali funzionano al meglio se possono concentrarsi sulla propria area di competenza ed eccellenza: il conseguimento della stabilità monetaria e finanziaria e per questo serve un quadro istituzionale più ampio, che distingua chiaramente tra le responsabilità delle banche centrali e quelle delle altre autorità
».

«È probabile che vi sarà un periodo di incertezza e di aggiustamento» dopo il referendum sull'Ue del Regno Unito, ha quindi spiegato Caruana, sottolineando che «una buona collaborazione e coordinamento a livello mondiale saranno fondamentali per fare in modo che l'incertezza venga contenuta e l'aggiustamento proceda nel modo più lineare possibile. Ho ragione di credere che sarà così». «Le banche centrali hanno già fatto sapere con chiarezza che stanno monitorando attentamente la situazione e sono pronte a prendere le misure necessarie per assicurare l'ordinato funzionamento dei mercati. Nel passato hanno dimostrato di poter agire con rapidità e hanno a disposizione tutti gli strumenti per farlo anche ora».

L'esito del referendum «si è tradotto in un'elevata volatilità nei mercati», ha evidenziato Caruana, sottolineando che «il Regno Unito è strettamente integrato nell'economia mondiale e ospita uno dei maggiori centri finanziari del pianeta». «Le banche centrali - ha rilevato il direttore generale della Bri - hanno messo in atto ampi e articolati piani di emergenza per gestire le turbative nei mercati finanziari. Nel settore privato, la presenza di dotazioni di liquidità e di capitale più robuste per le banche accrescono la capacità di tenuta dei principali sistemi finanziari».
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