Borsa con il fiato sospeso dopo il richiamo di Fitch: occhi puntati sulle aste Btp

Borsa con il fiato sospeso dopo il richiamo di Fitch: occhi puntati sulle aste Btp
di Roberta Amoruso
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Lunedì 3 Settembre 2018, 07:26
Finora le preoccupazioni del mercato sulle scelte del governo hanno prevalso sui messaggi positivi mandati dal Tesoro. Lo dimostra il calo nella domanda di Btp nelle ultime aste di Via XX Settembre, accompagnate da rendimenti ai massimi degli ultimi cinque anni: un segnale di allarme più evidente sul mercato secondario per via dell'aumento dello spread, il differenziale di rendimento tra Btp e Bund, arrivato a superare quota 290, con il rendimento del decennale italiano al 3,22%.

GLI OBIETTIVI
Oggi per i titoli di Stato italiani è attesa un'altra prova cruciale. E chissà che questa volta le parole del ministro dell'Economia, Giovanni Tria, non riescano meglio nell'impresa di rassicurare i mercati dopo che venerdì scorso l'agenzia di rating Fitch ha di fatto lanciato un nuovo allert sull'Italia con la revisione delle prospettive sul debito da «stabili» a «negative». Certo, non si tratta del declassamento del rating tanto temuto, ma è uno di quei segnali che i mercati non possono sottovalutare. Anche perché molti si aspettavano un rinvio a ottobre di ogni giudizio, come ha fatto Moody's recentemente in attesa dell'approvazione della legge di bilancio. Invece Fitch ha agito ancora prima di vedere, nero su bianco, i numeri su sui sta ancora lavorando il governo. Saranno «i fatti» in arrivo,come sostiene Tria, a farle cambiare idea su tutti i rischi visti all'orizzonte per il debito italiano? Si vedrà.

GLI APPUNTAMENTI
Intanto, di sicuro i mercati guardano con apprensione alle prossime settimane decisive per le scelte del governo. Da oggi fino almeno a fine settembre, dicono gli analisti, i titoli governativi italiani rimarranno tra gli osservati speciali sulle piazze finanziarie. «I mercati potrebbero intensificare la pressione sui Btp», spiega Andrea Iannelli, investment director di Fidelity International. Perché «un cambiamento di prospettive, seppur meno significativo di un declassamento, non fa che rimarcare ancora una volta le sfide che l'Italia deve affrontare». Il governo, aggiunge ancora Iannelli, cammina su un filo molto sottile, con un importante stock del debito e gli alti costi di finanziamento legati al recente aumento dello spread sui Btp, che ne limita lo spazio di manovra, considerati i paletti di Bruxelles sui conti. E dunque, anche se Tria insiste e assicura che il rapporto tra debito e Pil dovrà diminuire - il che implica un deficit a quota 1,7-1,8% per Iannelli - le pressioni sui Btp dicono che almeno per ora le preoccupazioni sono più forti delle rassicurazioni del ministro. Soprattutto se l'altra anima del governo, come dimostrano le parole del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, non vede come un tabù un eventuale sforamento del 3% del deficit bollato come «pericoloso» dagli operatori finanziari.

Insomma, sarà un autunno caldo per l'Italia che comunque deve fare i conti anche con le pressioni importanti a cui sono sottoposti i mercati internazionali, tra la possibile escalation sul fronte delle tensioni commerciali, lo scontro a suon di dazi e la situazione in Argentina.

Il 13 di settembre è attesa poi la riunione Bce, ben prima della presentazione della nota di aggiornamento di Tria che potrebbe arrivare in anticipo sulla data limite del 27 settembre. Draghi, dicono gli analisti, potrebbe essere particolarmente morbido, alla luce anche del rallentamento dell'inflazione euro ad agosto (da 2,1% a 2%). Ma in ogni caso, l'appuntamento con la Bce insieme alla presentazione della nota di aggiornamento del Def rischiano di essere due date chiave per l'esito delle prossime due aste del Tesoro collocate temporalmente proprio il 13 e il 27 settembre.
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