Bollette, lo stop al regime di maggior tutela slitta al 2020

Bollette, lo stop al regime di maggior tutela slitta al 2020
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Venerdì 3 Agosto 2018, 21:54 - Ultimo aggiornamento: 5 Agosto, 18:54
Ci vuole ancora qualche passaggio parlamentare, ma la decisione è presa: lo stop al regime di maggior tutela dei mercati energetici, condizione nella quale si trova ancora la maggioranza delle famiglie italiane che non hanno scelto piani tariffari sul mercato libero, slitta di un anno, da luglio 2019 al luglio 2020. Nel frattempo, il governo metterà a punto un sistema «competitivo e trasparente».

Fin dall'esordio del governo giallo-verde gli addetti ai lavori si interrogavano su questo tema, dal momento che il Movimento 5 Stelle aveva più volte dichiarato la propria contrarietà alla fine di questo sistema, che all'epoca della decisione originaria era stata fissata al 2018, scadenza poi rinviata al 2019. La misura non viene quindi abolita, ma solo posticipata di un altro anno, a luglio 2020. A dare il via libera è stata la Commissione Affari Istituzionali del Senato, che ha approvato un emendamento del M5s al decreto Milleproroghe: adesso l'intero provvedimento dovrà passare in aula: l'approvazione di Palazzo Madama è prevista per lunedì. Il testo passerà quindi alla Camera, che potrebbe convertire in legge il provvedimento prima di ferragosto.

Alla fine del 2017 delle 30 milioni di famiglie che avevano un contratto di fornitura elettrica, circa il 60%, vale a dire più o meno 17,3 milioni, erano ancora 'copertè dal mercato tutelato elettrico. Nel mercato del gas la percentuale è lievemente superiore: su 20 milioni di contratti il 63%, pari a circa 12,6 milioni, è sotto il regime di maggior tutela. «Vogliamo utilizzare questo periodo di tempo concesso dal Parlamento - ha spiegato il sottosegretario al Mise con deleghe all'energia Davide Crippa - per migliorare le condizioni per la realizzazione di un sistema competitivo che sia in grado di coniugare migliori prezzi per il consumatore con sicurezza e tranquillità delle famiglie, con contratti luce e gas chiari, trasparenti e senza condizioni vessatorie nei loro confronti».

Secondo Crippa, infatti, la misura «si è resa indispensabile considerando che, visto il precedente termine di luglio 2019, non sussistono le necessarie garanzie di informazione per i consumatori, di mercato, di competitività e di trasparenza».
Quindi adesso il governo lavorerà «con tutti i soggetti coinvolti come Arera, Antitrust, operatori del settore e consumatori al fine di raggiungere l'obiettivo fondamentale di garantire alla collettività un mercato energetico efficiente, sostenibile e trasparente».
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