Misure che però, avvisa Visco, «hanno effetti diversi a seconda delle procedure di recupero dei crediti nei diversi stati» e in Italia dove i tempi sono «nettamente più lunghi» potrebbe arrivare «una indesiderata riduzione dell'offerta di credito in termini sia di costo sia di disponibilità delle banche a offrire i prestiti, specialmente non garantiti». Per questo «è necessario agire rapidamente per accorciare i tempi delle procedure di recupero dei credito» e le banche «dovranno proseguire nello sforzo di rendere più efficaci le loro procedure interne». Le riforme normative introdotte nel 2015 e 2016 «stanno dando i primi frutti. Passi ulteriori sono necessari».
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