Banche, Tesoro al lavoro sugli indennizzi

Banche, Tesoro al lavoro sugli indennizzi
di Michele Di Branco
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Domenica 3 Gennaio 2016, 11:27 - Ultimo aggiornamento: 4 Gennaio, 12:50
I risparmiatori più penalizzati dal crac delle 4 banche avranno il loro rimborso. Ma non prima degli altri e, comunque, a farsi carico del problema non saranno certo i nuovi istituti nati per effetto del decreto emanato dal governo il 22 novembre scorso. Il ministero del Tesoro cancella le indiscrezioni secondo cui Banca Etruria sarebbe pronta a garantire ai suoi risparmiatori un ristoro, almeno parziale, in attesa della definizione delle procedure dell'arbitrato che il governo dovrebbe rendere note entro poche settimane. Si tratterebbe, come calcolato nei giorni scorsi dallo stesso presidente delle good bank Andrea Nicastro, di 683 dei circa mille risparmiatori (su un totale di 10 mila) che hanno investito meno di 100 mila euro puntando però sulle obbligazioni subordinate (il cui valore è stato azzerato dopo i salvataggi) oltre il 50% del patrimonio. È «infondata l'ipotesi di rimborsi selettivi ad alcuni investitori e solo ad alcune banche» hanno spiegato dal Mef. Insomma prima del varo dei decreti, questa la posizione di Via XX Settembre, «non può essere ipotizzato alcun intervento». La tempistica indicata con la legge di Stabilità per mettere a punto il decreto è di 90 giorni ma, spiegano i tecnici al lavoro sul dossier, il testo sarà definito molto prima. Probabilmente già entro gennaio.

IL PERCORSO
Il ministero «è già in contatto con gli altri soggetti istituzionali interessati per varare i decreti nel più breve tempo possibile». Chi lavora al dossier, infatti, è chiaro sul punto: non tutti riceveranno un indennizzo: il collegio dei saggi insediati presso l'Anac di Raffaele Cantone valuterà caso per caso ed anzi il cerchio dei beneficiari sarà piuttosto ristretto. Al netto delle persone che non saranno in grado di dimostrare di essere stati raggirati e truffati, al momento solo 2 mila 500 risparmiatori sembrano rientrare per certo nella lista di chi otterrà un sostegno economico. E questo perché il Fondo di solidarietà non supera i 100 milioni, anche se potrebbe lievitare fino a 130. Più nel dettaglio, i rimborsi premieranno innanzitutto le circa mille persone che avevano un capitale inferiore ai 100 mila euro investito per più del 50% nei bond subordinati e che hanno perso complessivamente 27 milioni di euro. Questa categoria incasserà quasi certamente il 100% del denaro perso nella convinzione, da parte di chi sta lavorando al decreto, che proprio il fatto di aver investito la maggior parte dei propri risparmi in prodotti rivelatisi guasti sia un indizio di buona fede ingannata dalle banche. A queste persone, si aggiunge una platea di altri 1.500 clienti (perdite da 93,4 milioni) con un patrimonio inferiore a 100 mila euro impegnato in obbligazioni subordinate per il 30-50%, oppure con un patrimonio superiore a 100 mila euro investito in bond subordinati per più del 30%. Rimborsi in arrivo anche per loro, ma di consistenza inferiore. Appare invece assai critica la situazione dell'esercito degli 8 mila risparmiatori con più di 100 mila euro e una quota di patrimonio investita in bond subordinati inferiore al 30 percento: queste persone hanno perso 208,4 milioni di euro e per loro rientrare sarà difficilissimo. Una impostazione che, ovviamente, crea diffuso malumore. «I risarcimenti devono essere integrali e devono valere per tutti» ha ribadito ieri il Codacons. «Non accetteremo la politica del due pesi e due misure - ha spiegato il presidente dell'associazione dei consumatori Carlo Rienzi - perché è evidente che tutti i risparmiatori hanno subito il medesimo danno e tutti devono essere risarciti allo stesso modo. In caso contrario ci troveremmo di fronte ad un pericoloso precedente, dove un illecito viene punito in modo diverso a seconda della vittima».