Salva-banche, pronto il via libera della Ue al piano da circa 2 miliardi

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Domenica 22 Novembre 2015, 19:21 - Ultimo aggiornamento: 19:20
Il decreto per salvare Cassa di Ferrara, Banca delle Marche, Banca Etruria e Cassa di Chieti è stato varato domenica pomeriggio dal Consiglio dei ministri.



Gli ultimi dettagli della manovra, che eviterebbe il bail-in (perdite a carico di azionisti, obbligazionisti e depositanti sopra i 100mila euro) che scatterebbe a gennaio, sono stati tracciati.



Il piano funzionerà così: in attesa che il nuovo Fondo di risoluzione delle crisi bancarie (a guida nazionale fino a fine anno e a controllo Ue dal 2016) possa intervenire, i big del sistema bancario italiano, guidato da Unicredit e Intesa Sanpaolo, dovrebbero erogare un prestito ponte da 2,2 miliardi.



Un intervento che non sarà senza effetti sui bilanci degli istituti pronti a scendere in campo, che verseranno pro quota al fondo di risoluzione circa 500 milioni per il 2015, più l'anticipo dei prossimi tre anni per un totale di circa 2 miliardi. Una somma definita da più parti «non trascurabile, ma sopportabile», anche se si considera la linea di finanziamento, a titolo oneroso, che graverà solo sulle maggiori.



Si spera di recuperare l'esborso attraverso la ristrutturazione delle banche in bonis. Ma anche il governo si è impegnato a fare la sua parte con un esborso straordinario, con tanto di grimaldello fiscale, in un momento delicato per gli istituti sotto pressione dei paletti sul capitale imposti dall'Ue.



Il piano dovrebbe prevedere quattro banche ponte rilevate dal fondo di risoluzione per salvaguardare l'operatività degli istituti di credito e altrettante bad bank dove far confluire gli attivi problematici. Dunque, il fondo di risoluzione, attivato dall'autorità in seno a Bankitalia con l'avallo del Mef avrà il controllo dei 4 istituti per poi procedere alla vendita di asset e ristrutturazione oltre che possibile aggregazione. Già da domani a guidare le banche in bonis saranno i nuovi commissari speciali di Bankitalia, affiancati da un comitato di sorveglianza.