Le regole, osserva il comitato, già arrivano «a distanza di 15 mesi rispetto al decreto legge che prevedeva l'istituzione dell'arbitrato e oltre a 1 anno dai termini stabiliti dallo stesso decreto». In più «il decreto non sancisce in caso di truffa accertata un rimborso totale, come sembrerebbe ovvio, ma bensì lascia completa libertà di azione nello stabilire importi massimi, modalità, tempi ad un entità privata (il Fitd) attraverso lo strumento di un'offerta pubblica, che dovrà essere presentata dal Fondo entro il 13 Luglio e che diverrà vincolante per chiunque intenda ricorrere alla procedura arbitrale». «In pratica - spiega il comitato - il decreto riconosce il diritto al debitore (il Fitd è di fatto il debitore dopo la liquidazione delle 4 banche) di stabilire autonomamente e preventivamente l'entità limite del debito da riconoscere in caso di soccombenza».
«Altra beffa» il fatto che sia preclusa «la possibilità di accedere all'arbitrato a chiunque non abbia acquistato in un rapporto negoziale diretto con la banca.
Sostanzialmente oltre 2000 risparmiatori saranno esclusi dalla possibilità di dimostrare di aver acquistato in mancanza di correttezza e trasparenza per riottenere il proprio patrimonio, andato in fumo con il decreto Salva-Banche».
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