Se da un lato protestano gli utenti e le associazioni dei consumatori, parlando di una stangata ingiustificata, dall'altra anche l'Aiscat, la ”Confindustria” dei concessionari, è sul piede di guerra. «Ancora una volta - si legge in una nota ufficiale - al riconosciuto impegno del settore autostradale italiano non è stato corrisposto analogo impegno da parte del governo che ha concesso gli adeguamenti previsti contrattualmente solo a 6 società su 27». Da qui la possibilità concreta dell'avvio di un contenzioso legale visto che si tratta del secondo anno consecutivo in cui l'esecutivo ”calmiera“ alcune tariffe.
I DETTAGLI
Come detto, l'aumento maggiore interessa la Satap, tronco A4 (Torino-Milano) con +6,5%. Seguono la Strada dei Parchi +3,45%, la Tangenziale Est Spa +2,10%, Autostrade per l'Italia +1,09%, Pedemontana Lombarda +1% e Ativa +0,03%. A farne le spese sono soprattutto, ricordano i consumatori, i lombardi: «una vera e propria stangata per gli automobilisti della Lombardia - dice il Codacons - proprio i cittadini della Lombardia sono quelli maggiormente interessati dagli aumenti tariffari, e subiranno il più alto aggravio di spesa rispetto a tutti gli altri». «Come avevamo previsto i pedaggi autostradali subiranno un aumento per il 2016 - afferma il presidente Carlo Rienzi - con gli incrementi determineranno una maggiore spesa pari a +27 euro a famiglia su base annua». «Siamo ben oltre l'inflazione - protesta Sinistra italiana - e così succede da anni, si tratta dell'ennesima penalizzazione per gli automobilisti in generale e in particolare per quelli abruzzesi e laziali che utilizzano l'autostrada per lavorare».
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