Anpam, a rischio 20 mila posti di lavoro se si vieta l'uso del piombo nelle armi sportive

Anpam, a rischio 20 mila posti di lavoro se si vieta l'uso del piombo nelle armi sportive
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Lunedì 3 Novembre 2014, 17:13 - Ultimo aggiornamento: 11 Novembre, 14:54
Eliminare il piombo dalle munizioni sportive e da caccia equivale a ridurre l’utilizzo di questo metallo di circa lo 0,35% a livello globale. La stima è fatta da Anpam (Associazione Nazionale Produttori Armi e Munizioni Sportive e Civili – Riconosciuta ONG presso l’ONU) in base ai dati dell’International Lead Association, che raccoglie i produttori di piombo a livello mondiale. Eppure, nonostante la marginalità irrisoria di questo dato, da più parti si è messa in moto una campagna per vietare l’uso delle munizioni tradizionali per il tiro sportivo e l’attività venatoria.



I DATI ECONOMICI – Se si dovesse arrivare al divieto di utilizzo del piombo nelle munizioni si metterebbero a rischio 145.000 posti di lavoro in Europa, di questi 20.000 sarebbero quelli persi solo in Italia. Ragionando in termini di valore in Europa si valuta una riduzione di circa il 37% dell’intero fatturato, ovvero 6,7 miliardi di euro nel settore e un totale di quasi 15 miliardi di euro considerando anche i settori collegati.



In Italia, partendo dallo studio sul comparto effettuato dall’Università di Urbino - Facoltà di Economia si valuta che l’eventuale divieto comporterebbe perdite nell’ordine di 1,6 miliardi di euro l’anno nel settore, per un totale “allargato” di circa 3 miliardi di euro.
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