«Non possiamo - ha proseguito il ministro - fare a meno di protagonisti legati al territorio nazionale». A questo proposito ha fatto l'esempio dell'Africa: «Se sono dipendente da una grande compagnia che sposta tutti i voli per l'Africa 200-300 km più a Nord mi risulta difficile essere protagonista in Africa». Un po' quello che è successo con «l'accordo con Air France e Klm, che ha messo in minoranza Alitalia sui voli per l'America».
Insomma, ha spiegato ancora, «non voglio essere vittima della globalizzazione ma voglio starci dentro con i piedi dritti». Tra l'altro, ha concluso, «far fallire una compagnia che garantisce il 51% dei collegamenti domestici vuol dire far scomparire metà dei voli e un pezzo dell'economia italiana e non c'è nessuna compagnia al mondo che può far fronte rapidamente a una situazione del genere».
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