I dati presentati da Orlandi sono frutto di «una proiezione dell'incidenza delle differenti tipologie di imposte amministrate dall'Agenzia delle entrate oggetto delle richieste di adesione alla definizione agevolata» ad Equitalia.
Non compaiono quindi ad esempio le richieste di rottamare le multe (che molti Comuni hanno affidato per la riscossione anche di altri enti) o debiti sul fronte dei versamenti contributivi (che ad esempio Equitalia riscuote per conto dell'Inps). Sono stati elaborati, ha precisato il direttore dell'Agenzia, «i carichi contenuti all'interno di un campione significativo di cartelle e di avvisi di accertamento esecutivo affidati dall'Agenzia delle entrate, riferiti a più del 50% delle istanze pervenute e già registrate sul sistema informativo di Equitalia al 6 maggio». Per avere i dati definitivi sulla rottamazione, ha aggiunto, Equitalia «sta lavorando alle istanze e confrontando i dati per capire chi ha diritto al beneficio o meno. Entro una decina di giorni dovremmo avere un quadro completo».
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