A valle di questo nasce la necessità di reimpostare il ruolo delle fondazioni dopo il patto di qualche settimana fa con il Tesoro che, in sostanza, obbliga gli enti a contenere entro il 33% del patrimonio l'investimento nei confronti di un singolo emittente (per esempio la banca conferitaria), dando tempo cinque anni per adeguarsi. Inoltre fissa un limite di due mandati per la continuità al vertice, vieta di indebitarsi e di contenere il ricorso ai derivati.
Il tutto in vista del Congresso Acri di metà giugno a Lucca che dovrà approvare un condice deontologico che recepisca il patto con via XX Settembre.
Guzzetti che guida l'Acri dal 12 aprile 2000 e la Cariplo dal 5 febbraio 1997 ed è comunque il leader incontrastato delle fondazioni, resterà al vertice per un altro anno. Anche se non è escluso che per acclamazione possa essere riconfermato per i successivi tre anni, considerato che resterà al vertice della Cà de sass fino al 2019.