Acea, vola l'utile (+47,1%). Irace: «Avanti sul piano-rifiuti per Roma»

Alberto Irace
di Roberta Amoruso
3 Minuti di Lettura
Giovedì 10 Novembre 2016, 16:38 - Ultimo aggiornamento: 11 Novembre, 18:38
Una collaborazione con Ama è possibile per Acea. Non certo sulla raccolta. Questa ipotesi è esclusa. Ma «nel trattamento dei rifiuti della città di Roma, in particolare organici e da riciclare, invece ci sono opportunità di sviluppo già allo studio». L’amministratore delegato di Acea, Alberto Irace ha avuto l’occasione di «parlarne nelle ultime settimane» con il sindaco di Roma e l’assessore capitolino alle Partecipate Massimo Colomban. A confermarlo è lo stesso numero uno del gruppo nel corso della conference call con gli analisti dopo l’approvazione dei conti dei primi nove mesi dell’anno. Insomma, i colloqui con l’azionista di riferimento dell’ex municipalizzata «stanno andando avanti». Ed è evidente che questi contatti tengono anche conto del maggior peso nel capitale di un player come Suez, il gruppo francese specializzato appunto nel trattamento dei rifiuti, oltre che delle acque. Certo, precisa Irace, «siamo focalizzati nel rispettare i target del business plan, ma proprio guardando alle carenze di capacità di Roma stiamo valutando le opportunità  per la società nella progettazione e realizzazione di impianti per il trattamento dei rifiuti». C’entra, per l’amministratore delegato, «il senso di responsabilità di dover fare ogni sforzo nell’interesse della città, naturalmente anche nell’interesse della nostra società». E chissà se i tempi non saranno così stretti da poter tener conto dei nuovi piani già nell’aggiornamento delle strategie che saranno presentate a marzo, lascia intendere il management. Per il resto Acea è «molto vicina» a definire due operazioni di acquisizione nel Centro Italia. «È questione di giorni per la definizione dei dettagli».

SALGONO GLI OBIETTIVI
Intanto, buone notizie arrivano dai conti. «Il forte commitment alla semplificazione ed efficientamento dei processi operativi e al controllo dei costi sta determinando risultati superiori alle attese, che ci consentono di aumentare la guidance di crescita dell’Ebitda 2016 al 5%/6%», spiega Irace.
Nel dettaglio, la società ha archiviato i primi nove mesi dell’anno con risultato netto in crescita del 47,1% a 200,9 milioni di euro, l’Ebitda in salita del 21,7% a 646,1 milioni e l’Ebit incrementato del 32,8% a 378 milioni. In controtendenza i ricavi, scesi, si legge nel comunicato sui conti, del 5,5% a 2,05 miliardi di euro.
 «Nel corso dell’anno», precisa l’ad, «Si sono susseguiti i go live (le partenze, ndr) delle società controllate che si concluderanno nella primavera del 2017». Dunque, «nei giorni scorsi, approfittando delle favorevoli condizioni di mercato, abbiamo concluso con successo un’operazione di liability management che comporta l’allungamento della durata media del debito a quasi 8 anni, riducendone il costo al di sotto del 3%». Confermati gli investimenti per circa 500 milioni e un indebitamento finanziario netto a fine anno compreso tra 2,1 e 2,2 miliardi. Confermata infine la politica dei dividendi con payout mediamente pari al 50%-60%».
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA