Nuovo 730, il fisco rilancia: oneri ai Caf non ai cittadini

Nuovo 730, il fisco rilancia: oneri ai Caf non ai cittadini
di Luca Cifoni
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Venerdì 6 Marzo 2015, 05:45 - Ultimo aggiornamento: 20:23
ROMA - Nessuna marcia indietro. Il giorno dopo l'allarme lanciato dai Caf, i centri di assistenza fiscale, critici sulle nuove responsabilità assegnate loro con il 730 precompilato, il governo non replica direttamente ma rilancia nei fatti, proseguendo il percorso di avvicinamento all'operazione di semplificazione lanciata lo scorso anno. Tra un paio di settimane partirà la campagna di comunicazione dell'Agenzia delle Entrate, che per convincere i contribuenti a scegliere la nuova dichiarazione utilizza, a parti rovesciate, proprio l'argomento dei Caf: il modello precompilato conviene soprattutto perché toglie ai contribuenti il rischio dei controlli, fatti salvi naturalmente i casi di frode, spostando questo onere sugli intermediari (centri di assistenza o commercialisti).

I CASI DI FRODE

Già, perché in particolare in questo primo anno in cui manca ancora la trasmissione automatica al fisco dei dati sulle spese sanitarie, la maggior parte degli interessati dovrà comunque fare delle aggiunte alla dichiarazione, rinunciando all'opzione di accettarla direttamente nella versione inviata dall'Agenzia delle Entrate. Il maggior vantaggio allora, rispetto al 730 tradizionale, sarà proprio la possibilità di presentare la documentazione aggiuntiva o correttiva all'intermediario, il quale dovrà apporre l proprio visto di conformità. Fatto questo passaggio, tutti gli eventuali controlli documentali da parte del fisco non saranno più a carico del contribuente ma dei Caf o dei professionisti, che anzi dovranno eventualmente pagare imposte e sanzioni al posto del cliente. Questo non accadrà però nel caso in cui il contribuente stesso abbia agito in modo scorretto (con dolo o colpa grave) ad esempio dichiarando abitazione principale un immobile che non è utilizzato con questa funzione e fruendo poi dei relativi benefici fiscali.



LA POLIZZA ASSICURATIVA

D'altra parte negli ambienti dell'amministrazione finanziaria si fa notare come in precedenza il compito di verificare le informazioni fosse svolto da alcuni centri di assistenza senza eccessivo sforzo, se non con una certa leggerezza. I nuovi obblighi impongono di prendere l'impegno sul serio e proprio per questo la stessa legge richiede ai soggetti che dovranno rilasciare il visto di conformità di aumentare la propria copertura assicurativa portando il massimale della polizza a tre milioni di euro. Paradossalmente - osserva chi sta lavorando all'operazione - all'alleggerimento delle responsabilità per il contribuente contribuisce lo stesso fisco, il quale rinuncia a qualsiasi verifica delle proprie informazioni inserite nella dichiarazione precompilata, che comunque potrebbero contenere anche errori a favore del contribuente.



ANNO DI TRANSIZIONE

In ogni caso questo primo anno di applicazione del nuovo modello sarà ancora sperimentale ed in un certo senso di transizione. Per il contribuente che lo preferisce resta intatta la possibilità di scegliere il tradizionale 730 da riempire ogni anno ex novo. Per orientarsi in questo senso, anche all'ultimo momento, non occorrerà fare niente di particolare perché il sostituto di imposta (datore di lavoro o istituto previdenziale) continuerà a rendere disponibile con le precedenti modalità la certificazione relativa ai redditi, anche se contemporaneamente i dati affluiscono in forma elettronica all'Agenzia delle Entrate. A quel punto il cittadino, come faceva gli scorsi anni, dovrà procurarsi ad esempio da banche ed assicurazioni la documentazione necessaria per fruire di detrazioni o deduzioni, che invece viene inserita direttamente in dichiarazione nel caso si scelga la precompilata.