Aboca, l’agricoltura biologica che diventa medicina

Aboca, l’agricoltura biologica che diventa medicina
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Giovedì 1 Dicembre 2016, 17:31 - Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre, 15:59
Da settanta tipi di piante il gruppo toscano trae dispositivi medici e integratori alimentariabase di complessi molecolari vegetali, conunrigoroso approccio scientifico

Farmacopea della nonna? Medicina alternativa? L’esatto contrario. Il mondo di Aboca assomiglia a una monade, ma non ha la vocazione alla marginalità. Anzi. «Non vogliamo costruire una nicchia, ma rinnovare il mainstream. Vogliamo produrre know-how, fare industria, non tutelare presidi».Lasintesiè diMassimo Mercati, uno dei figli del fondatore e patron, Valentino Mercati. Dell’azienda è il direttore generale. Un’azienda agricola, come ragione sociale, che combina l’agricoltura biologica di una settantina di piante medicinali alla produzione di dispositivi medici e integratori alimentari al 100% naturali, cioè a base di complessi molecolari vegetali. Ma tutto supportato da evidenze cliniche e sviluppato attraverso una rigorosa ricerca scientifica, con l’applicazione di tecnologie all’avanguardia, che hanno reso nel tempo Aboca partner fondamentale anche di colossi della grande industria farmaceutica. A condizione che costoro vogliano produrre con sostanze totalmente naturali, non di sintesi chimica.

«Quando ho fondato Aboca, alla fine degli anni Settanta – racconta Valentino Mercati, all’anagrafe 77 annimacon l’energia, la curiosità, la determinazione e la sicurezza di un quarantenne – ero convinto che l’uomonon potesse fare amenodelle sostanze vegetali per il proprio benessere e per la cura delle malattie. Una posizione difficile da sostenere, in un mondo che sembrava aver trovato nella chimica la risposta ad ogni sua esigenza e che relegava lo straordinario patrimonio del mondovegetale alle cosiddette terapie non convenzionali o alla semplice tradizione. Un contesto che contrastava fortemente con la mia convinzione che il mondo delle sostanze vegetali dovesse essere affrontato con i rigorosi metodi della ricerca scientifica e dell’esperienza clinica, all’interno di un contesto non alternativo alla medicina ufficiale, ma ad esso affine e coerente».

Una filosofia, un approccio sistemico e ambizioso che ha creato una realtà imprenditoriale che nel 2015 ha fatturato 127 milioni di euro (con crescita a due cifre da parecchi anni), il 7% del quale è reinvestito in ricerca. L’azienda è presente oltre che in Italia in 14 mercati (in Spagna, Francia, Polonia, Stati Uniti eGermaniaconfiliali proprie, negli altrinove con distributori locali): l’estero vale ormai più di un quarto del giro d’affari. Quasi 1100 dipendenti, di cui 130 assunti negli ultimi diciotto mesi. Piùdi1200ettaricoltivati traUmbria (Val Tiberina) e Toscana (Valdichiana). E circa 25mila metri quadrati di impianti di produzione concentrati a Pistrino, a due passi da Sansepolcro (provincia di Arezzo), dove invece continua a pulsare il cuore agricolo, tecnologico, finanziario e amministrativo di Aboca:nomeche coincide con quello di una frazione sulla collina del paese di Piero della Francesca.

UNCASO UNICO AL MONDO
I numeri spiegano solo una parte del “caso Aboca”. Valentino Mercati è umile, come tutti i curiosi, ma non modesto: «Siamo un caso unico; io nonhotrovato esperienze imprenditoriali analoghe alla nostra, all’estero. AnchelaAppleèuncasounico!E quando si è soli si ha bisogno di averesuccesso. Equestononcimanca.I soldinonsono il nostro obiettivoimprenditoriale, ma sono una forma di prova delle nostre buone idee. Io non sono uno scienziato, ma il nostro lavoro è guardato con attenzione crescente anche nel mondo farmaceutico e accademico ufficiale». Unalaurea honoris causa all’Universitàdi Pisahacoronatoafineottobre una pluridecennale collaborazione con il mondo universitario, a Perugia, Siena, Firenze, Monacodi Baviera «per sviluppare le prime tecniche di coltivazione, trasformazione, conservazione e caratterizzazione fitochimica delle specie botaniche utilizzate in medicina».
Da un paio d’anni le multinazionalihannocominciatoafare accordi con Aboca per utilizzare i suoi processi produttivi per realizzare prodotti totalmente naturali. «Loro grazie a noi ampliano la loro gamma di prodotti. Ma noi non diventeremo mai terzisti – avverte Massimo Mercati – eppure collaborare con l’industria farmaceutica è per noi un banco di prova fondamentale per continuare a crescere».

Perchi è,e si sente, “unico”,non sipuò crescere per acquisizioni, masolo per espansione del mercato. È quello che fa Aboca, daquando è nata.Adesempio grazie allo sviluppo della società controllata Apoteca Natura, che conta una rete di quasi 800 farmacie affiliate in Italia e in Spagna. Maalla strategia Aboca non bastava piùilcornerin cuiesporre prodottie trasferire conoscenza al farmacista e al paziente. Ecco che nel gennaio 2016 avviene un’altra piccola grande evoluzione. L’acquisizione dell’80% di Afam, la società che gestisce le 21 farmacie municipali del Comune di Firenze,chehamantenutoil20%del capitale. Un banco di prova per modellare il rapporto tra utente e medicinaliperautomedicazione. Nonper acquisire analoghe strutture in Italia, «ma piuttosto per esportare metodiche utili per il nostro sviluppo all’estero, per esempio a Varsavia, in Polonia» aggiunge Massimo Mercati.
Una logica che non mira a ottimizzare il profitto, una logica non estrattiva neiconfronti dell’impresa, eppure assai espansiva. Espansione che non trascura nulla che possa riproporre sistemicamente un rinnovato rapporto tra Uomo e Natura. «Guardi che non sono ecologista. Non amo i verdi – spiega Valentino Mercati – così come considero oscurantista il pensiero dominante degli ultimi due secoli. Nessuno scientismo, così come nessuna ideologia vegana. Abbiamo aperto un ristorante a Sansepolcro dove serviamo succulenti piatti di carne. Ma provenientedaallevamentinaturali».

L’ossessione positiva del patron è questa: ristabilire un equilibrio perduto tra Uomo e Natura. Dal 2007 il figlio Massimo si è fatto carico di avviareunambizioso progetto culturale internazionale, “International Lectures on Nature and Human Ecology”, richiamando filosofi, medici, scienziati per discutere del futuro delpianeta edelsuoospite pensante. È nata una casa editrice.Una serie di progettieducativiperlescuoleenon solo, spettacoli teatrali, incontri culturali in Italia e in tutti i Paesi dove cresceAboca.

IL MUSEO DELLE ERBE
Ed è nato anche un museo: Aboca Museum.Ancheilmuseoè qualcosa diunico: nel centro diSansepolcro,a due passi dal “dipinto più bello del mondo”,come Aldous Huxley definì l’affresco della Resurrezione di PierodellaFrancesca, inunodei palazzi secenteschi del borgo, è riassunta la storia millenaria del rapporto tra l’uomoele piante medicinali.
Il percorso museale “Erbe e salute nei secoli” ripropone l’antica tradizione delle piante officinali, attraverso una collezione di oltre mille volumi, libri di botanica, erbari, ma anche attraverso la riproposizione di antichi laboratori per preparazioni galeniche, mortai, bilance, ceramiche da conservazione, essicatoi. Un approccio olistico, sistemico, che più globale non si può. «Il nemico dell’umanità è la cultura riduzionistica – continua il patron dell’azienda – che in medicina vuol dire fermarsi ai sintomi e non preoccuparsi della cura. Che in farmacia, come in agricoltura, vuol dire affidarsi alla chimica, alle molecole di sintesi, senza pensare alla impossibilità di smontarle per ridurle ai loro precedenti componenti, e quindi non biodegradabili e non più integrabili nel ciclo naturale». Valentino Mercati fino ai suoi primi quarant’anni costruì un piccolo impero economico comeconcessionario d’auto, costruttore edile, uomo di finanza nel territorio tra Toscana e Umbria. «Quando alla fine degli anni Settanta comprai la tenuta di Aboca pensavo di creare un’arca di Noè permee per la mia famiglia. Dove ritirarmi: avevo già avuto un bel successo. Potevo smettere di lavorare. Aboca era il rifugio, unluogo riparato dall’inquinamento e dalla devastazione di un mondo incamminato verso la sua fine. Capii che non c’era modo di salvarsi, isolandosi. E con questa convinzione sono ripartito. Con questa nuovaavventuraimprenditoriale».

Aboca
Frazione Aboca n° 20 - 52037 Sansepolcro (Arezzo)
PRESIDENTE: Valentino Mercati

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