Processo di istituzionalizzazione della questione di genere, sensibilizzazione sul tema dell'uguaglianza di genere e della promozione della cultura delle differenze, rafforzamento della rete di organismi di parità. Sono le direttrici su cui si sta muovendo l'Università Federico II di Napoli e che sono state illustrate nel corso della presentazione del secondo Bilancio di Genere dell' Ateneo.
Tra gli aspetti riportati nel Bilancio di Genere uno salta agli occhi più degli altri: nelle Università e nella ricerca le le donne sono più brave ma restano fuori dai vertici dei dipartimenti. Le studentesse sono ben più numerose degli studenti. Si laureano prima e spesso meglio. Abbandonano gli studi meno dei colleghi maschi. E continuano a studiare dopo la laurea, vincono le borse di dottorato, si specializzano. Anzi, si iper- specializzano. Poi svaniscono. E nei ruoli dell'ateneo, a cominciare dai ricercatori, la percentuale femminile diventa assai inferiore: gli uomini effettuano il sorpasso.
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Tra gli altri aspetti riportati nel Bilancio di Genere anche il ricorso allo smart working a causa dell'epidemia da covid.