Cinque pilote Ferrari in gara con gli uomini: «Corriamo alla pari e dobbiamo dimostrare di più»

Cinque pilote Ferrari in gara con gli uomini
di Valentina Venturi
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Sabato 6 Marzo 2021, 11:44 - Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 19:42

Basta sfiorare l'acceleratore, ascoltare l'inconfondibile rombo del motore Ferrari e comprendere che non si sta svolgendo una corsa in auto qualsiasi. Merito delle dame d'acciaio, le imperatrici del cavallino rampante, pilote nel Ferrari Challenge, protagoniste nel programma Ferrari XX e nelle Competizioni GT. Donne finalmente alla pari degli uomini in competizioni automobilistiche. È partendo da questo presupposto che il Racing Team Iron Lynx ha dato vita nel 2018 al capitolo al femminile nella storia del Motorsport, formando il progetto Iron Dames: un team unico in cui partecipano sia equipaggi maschili che equipaggi femminili. Tutto prende forma grazie alla lungimiranza di una donna. Deborah Mayer, imprenditrice e ambasciatrice Ferrari per il mondo femminile nel Motorsport, è al volante del cavallino rampante come pilota nel Ferrari Challenge, nel programma Ferrari XX e nelle Competizioni GT. «Le donne sono la minoranza racconta Mayer in questo tipo di business. Io vengo dal mondo della finanza dove ho incontrato Claudio (Schiavoni, ndr): mi trovavo in un settore in cui potevi contare il numero di donne con una sola mano».

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PASSIONE


Trasformare una passione in un lavoro, in una professione a tutti gli effetti, non è stato facile «ma è stato importante dare quest'opportunità a giovani talenti, a giovani donne non solo pilote, ma anche meccaniche, ingegnere o direttrici tecniche.

Per mostrare le loro capacità, per sviluppare le proprie abilità in un mondo competitivo, in cui molto spesso le donne devono dimostrare di avere delle capacità, molto più degli altri. Il messaggio che vogliamo dare alle giovani donne è di inseguire i propri sogni: bisogna lavorare duro, certo, niente viene senza impegno, ma poi il lavoro fatto sarà ricompensato».

 


LE COMPETIZIONI


Iron Lynx Motorsport Lab, fondato nel 2016 a Cesena da Sergio Pianezzola e Andrea Piccini, nel nome racchiude la filosofia del team: Iron come forza e potenza, mentre Lynx la lince riassume l'associazione forte che in questo caso esiste tra animale e pilota. La lince ha una vista acuta, è agile, ha zampe grandi come fossero ruote e che premono sul pedale dell'acceleratore. Dopo due anni nasce Iron Dames grazie alla passione innata di Mayer per le auto, per le corse, per l'equitazione e le sfide sportive ad ampio raggio. E il sogno si realizza anche grazie alla forza e alla tenacia delle compagne di squadra: l'equipaggio è composto da Manuela Gostner, Michelle Gatting, Rahel Frey e Katherine Legge. È grazie a loro che sono state mostrate al mondo le reali capacità delle Iron Dames in alcune gare di endurance come la European Le Mans Series e la Michelin Le Mans Cup, dove hanno raggiunto con successo il podio a Monza e al Paul Ricard, oltre a un significativo posizionamento nella Top Ten della 24 Ore di Le Mans 2020 nella categoria GT AM.


Prima delle cinque signore d'acciaio, nella storia del Motorsport, il ristretto gruppo di pilote vincitrici di gare valide per competizioni di serie mondiali era composto da Michèle Mouton, insieme a Jutta Kleinschmidt, Danica Patrick e Lella Lombardi. Se lo ricorda bene Manuela Gostner, unica italiana nel team Iron Dames, volitiva e mamma di due bimbe di 13 e 9 anni: «Mouton è il mio idolo: negli anni Cinquanta per le donne era durissimo scegliere di correre, non venivano valorizzate né incoraggiate. Io ho voluto imparare a guidare un'auto da corsa tardi rispetto alla media: solo sette anni fa. Dall'esterno se non l'hai mai fatto è difficile capire le reali difficoltà. Anche io, da guidatrice di tutti i giorni, pensavo che fosse facile, invece è lontano anni luce da quello che conosciamo. La velocità, correre vicini ad altre macchine, guidare quando piove o di notte, la tuta aderente e il casco stretto. Non stiamo comode nel nostro abitacolo, ma è proprio questo che lo rende così affascinante. È come se più che con il proprio avversario fosse una sfida personale con la velocità: riuscire a passare, ad essere più forti dei limiti che ci mettiamo in testa o di quelli che l'istinto reputa possibili. Ma se lanci il tuo cuore e vai oltre, è un lavoro che dà enorme soddisfazione».

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La routine di una pilota è identica a quella di un pilota: gli stessi running plan, i medesimi ingegneri e tecnici a cui rivolgersi. Non esiste disparità in questa disciplina sportiva. O meglio, una c'è: l'indole. «Nel Motorsport sorride Gostner emergono le stesse differenze che troviamo nella vita normale. Noi donne abbiamo un approccio differente: ragioniamo e riflettiamo di più, studiamo tutto il percorso alla perfezione. L'uomo invece è scientificamente legato al testosterone: entra in macchina e vuole essere il più forte, subito. La pilota valuta e alla fine della giornata ha lo stesso tempo. La performance è identica, è l'approccio a cambiare».


STILE DI VITA


Ma allora scegliere di guidare un cavallino rampante con una livrea magenta racchiude una vera e propria attitudine? «Ci vivo e lavoro accanto h24 conclude Giulia Francesconi, Marketing & Communication Department Iron Lynx e lo confermo: le Iron Dames e gli Iron Lynx sono persone dai poteri sovrannaturali. Il lavoro che svolgiamo riassume un progetto universale, uno stile di vita, fatto di sacrifici e soddisfazioni. Far parte di questo progetto, di questa famiglia che porta avanti una filosofia universale mi rende orgogliosa. Ha ragione Confucio: Scegli il lavoro che ami e non lavorerai mai, neanche per un giorno in tutta la tua vita».

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