La mobilità del futuro? E' tempo di Lady car: elettrica, intelligente e flessibile

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di Giorgio Ursicino
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Mercoledì 24 Febbraio 2021, 12:31 - Ultimo aggiornamento: 12 Maggio, 15:08

La nuova mobilità, una grande opportunità per la parità di genere. Un regalo servito su un piatto d’argento per le donne, coinvolte e attratte, almeno quanto l’uomo, dal diritto di spostarsi che è una delle priorità della libertà individuale. Le auto del futuro, è evidente, saranno sempre più inclusive. Saranno in grado di soddisfare i bisogni e le esigenze più diverse. Non è solo un fatto di zero emissioni, il salto epocale. Per la prima volta è a portata di mano la possibilità di muoversi senza inquinare e senza distruggere le risorse del pianeta perché, con un po’ di sforzo, è già possibile oggi viaggiare attingendo esclusivamente a fonti rinnovabili. Estraendo l’energia dal sole, dall’acqua e dal vento, e utilizzandola attraverso i candidi propulsori a induzione, è davvero possibile non emettere nemmeno un grammo di CO2 durante l’intero ciclo. Come Luna Rossa 2021 che cavalca le onde a quasi 100 all’ora spinta solo da Eolo, un geniale modo di navigare senza sporcare il mare. Una cosa impensabile fino a qualche anno fa quando la tecnologia consentiva di andare a vela ad Azzurra o al Moro di Venezia a poco più di 10 nodi (una ventina di chilometri orari).

EMOZIONI SEMPRE FORTI

Chi ha detto che la mobilità sostenibile, qualsiasi essa sia, non può dare grande piacere e immense soddisfazioni? Chi sostiene che rinunciando alla società degli idrocarburi bisogna fare a meno alle emozioni? Non è così. Se ne sono accorte da tempo anche le società petrolifere, persino gli sceicchi stanno ripensando se stessi e le loro economie. Ebbene, questo nuovo approccio, almeno prima di scatenare la propria forza innovativa, era sicuramente più vicino allo spirito delle donne, più inclini a privarsi del rombo dei motori pur di salvaguardare l’habitat in cui viviamo. Ma le auto del domani non sono solo elettrificazione e, soprattutto, elettricità. Saranno molto di più. Diventeranno delle bolle salubri che aiutano nella vita quotidiana essendo sempre collegate, autonome e tanto sicure. Tutte caratteristiche apprezzatissime dalle donne, che sono anche mamme e non esitano a rinunciare, secondo una certa vulgata, a quei valori dell’auto tipici del secolo scorso: rumore, velocità, padronanza della meccanica. Un gioco decisamente da maschio. Chi non ricorda le foto della Mille Miglia? Autentici eroi che sfidavano l’ignoto avendo sul volto i segni di una fatica atroce: fumo, fango, grasso. Persino sassi. Scene che un tempo facevano inorridire, non solo le donne. Ebbene, la mobilità sostenibile non sarà così. Sarà molto meno ruvida e molto più sicura.

GUIDA SILENZIOSA

L’automobile diventerà silenziosa, quasi dolce, di sicuro più intelligente. Saprà parlare, ascoltare. Dare consigli e informazioni. Proteggerà dalle distrazioni, consentirà di vedere e sentire, di giorno e di notte, dove i sensi umani non possono mai arrivare. Pian piano i dispositivi di assistenza dilagheranno nella guida completamente autonoma raggiungendo l’ambìto target zero vittime in tandem con le emissioni zero. Attualmente le vite spezzate sulla strade di tutto il globo sono ancora oltre un milione ogni anno. Un’enormità raccapricciante. Una pandemia permanente. Questo cambio di scenario è perfettamente incline alla donna, mentre l’uomo, almeno all’inizio, ha faticato parecchio a metabolizzare la metamorfosi. In un quadro del genere, il 2020, complice il virus, ha trionfato la mobilità sostenibile, quindi viene spontaneo pensare che la componente femminile abbia orientato maggiormente il mercato dell’auto. Nell’anno appena passato le auto ad alimentazione alternativa (elettriche, ibride e a gas) sono quasi raddoppiate raggiungendo l’ex “re diesel” (che nel frattempo è crollato del 35,2%) a quota 3 milioni di unità: 25,4% delle vendite totali contro il 26,2% del gasolio.

Il sorpasso è scontato e quest’anno sarà inevitabile. Basti dire che a gennaio in Germania, il mercato automotive più grande del continente, le vetture con la spina hanno toccato il 21,7% del totale. Tuttavia, il trend non sembra ancora consolidato: forse anche a causa dal minor numero di ricerche effettuate a causa della pandemia, emerge però che ultimamente è tornata a prevalere la leadership maschile nella scelta del veicolo familiare. Una tendenza probabilmente transitoria, visto che il contesto non è mutato nella sostanza. Le ragioni di questa evoluzione sembrano essere fondamentalmente due.

BASTA CHE CAMMINI

Una transitoria. L’altra, più strutturale che potrebbe sicuramente rafforzarsi. La prima è legata al Covid. Al di là dello shock che ha creato in tutti, facendo cambiare stili di vita e abitudini, è noto che il virus ha portato più problemi alle donne, maggiormente coinvolte nella vita familiare e quindi più fortemente sotto pressione. Ne sia prova il crollo dell’occupazione femminile, che fa impallidire il concetto della parità di genere. Naturale il maggior distacco da parte delle donne al tema dell’auto, sia in relazione all’acquisto che alle ambizioni di guida. Non a caso, secondo le indagini delle maggiori case, sembra tornato a prevalere il vecchio detto «basta che cammini...». L’altra ragione ha fondamenta più emozionali e riguarda le performance delle più recenti auto a batterie che hanno lasciato di stucco gli automobilisti e i costruttori stessi. E le prestazioni sono così sorprendenti che hanno risvegliato lo status di pilota che l’uomo ha sempre rivendicato come massima espressione di machismo. Non c’è dubbio, certi modelli vantano una scheda tecnica seducente a prescindere dal reale utilizzo che si farà dell’auto. L’autonomia, la potenza di ricarica, il tempo per fare il pieno, sono decisamente aspetti importanti, ma il banco è saltato accendendo sensazioni inedite anche sulle caratteristiche antiche che sembravano appannaggio dei motori termici. Potenza e velocità massima, ma soprattutto accelerazione e ripresa, spinte da una coppia immediatamente disponibile. Tanto è bastato per riaccendere l’entusiasmo di ragazzi e signori inclini di più verso modelli sportivi e premium che non a caso negli ultimi mesi stanno soffrendo la crisi molto meno degli altri. Durerà? Naturalmente le grandi case non faranno nulla per frenare la nuova passione, tornata ad essere una motivazione d’acquisto persino insperata in questa fase. E tuttavia non potranno non tenere conto che l’altra metà del cielo ha a sua volta maturato ambizioni che la pandemia ha sì sopito, ma solo temporaneamente. Ed alcune recenti pubblicità sembrano concepite proprio per anticipare il nuovo trend.

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