La carica delle 10 giovani di talento: dalla scienza allo sport, ecco le nuove protagoniste

La carica delle 10 giovani di talento: dalla scienza allo sport, ecco le nuove protagoniste
di Valentina Venturi
12 Minuti di Lettura
Mercoledì 27 Ottobre 2021, 12:42 - Ultimo aggiornamento: 29 Ottobre, 10:13

Il futuro è donna. Il futuro sono loro, ecco alcune tra le protagoniste della Next Generation. Dieci giovane italiane che si stanno imponendo, alcune anche nel mondo, ognuna in un ambito diverso: dalla scienza ai social, dallo sport all’architettura. C’è la tenacia della migliore astrofisica emergente 2020, Vanessa Zema 29 anni, che ora a Monaco studia l’universo all’Istituto di ricerca Max-Planck-Institut for Physik. C’è la visione di Federica Segato, selezionata da Forbes Italia tra gli under 30 del 2020, fondatrice di CareerLeadhers, comunità social che ispira ogni giorno oltre 16mila donne con consigli per emergere. C’è il carisma di Alice De Bortoli classe 2003, che su Instagram stimola i suoi oltre 1,7 milioni di follower a credere in se stessi. La creatività che si fa portatrice di un messaggio ambientalista della ventisettenne Ludovica Cirillo che vive in Giappone e lavora per lo studio di architettura Kengo Kuma e crea gioielli eco-tecnologici. La Nasa ha accolto Antonietta Conte 28enne ricercatrice al Jet Propulsion Laboratory a Pasadena in California, dove studia le reazioni chimiche necessarie al funzionamento dei razzi. Futuro significa scrivere di donne grazie a Jennifer Guerra, 25 anni che con “Il capitale amoroso” vuole eliminare la strumentalizzazione del femminile. Forza delle parole anche per Rachele De Angelis che a 24 anni è stata capo delegata al vertice G7 Youth Summit di maggio 2021. Tra le nuove stelle dello sport, ecco Michela Moioli, campionessa di snowboard cross ai Giochi olimpici di Pyeongchang 2018 e futura portabandiera azzurra della cerimonia di chiusura a Pechino 2022. Sara Napolitano, ricercatrice Telethon, apre nuovi orizzonti con la cybergenetica. E la creatrice di gioielli Giulia Tamburini trasforma in oro foglie e rametti, con la cura appresa dagli artigiani fiorentini. Il futuro è qui e ora.

Rachele De Angelis, Youth 7: «Regole nuove per salvare la terra

Una ventata di aria pulita, che sia in grado di cambiare le regole e trovi la via giusta per salvare il pianeta. Questo l’obiettivo di Rachele De Angelis, 24 anni romana d’adozione, laureata a Parigi in Affari Internazionali. Ma non solo. De Angelis è stata selezionata dalla Young Ambassadors Society in collaborazione con il Governo italiano e il Ministero degli Affari Esteri, quale capo delegata insieme ad altri tre italiani al vertice G7 Youth Summit. A lei è stato affidato il compito di esporre le priorità in tema ambientale, da sottoporre ai leader politici al prossimo G7 in programma dall’11 al 13 giugno a Carbis Bay, in Cornovaglia. «Gli Stati - ha di recente dichiarato al programma “L’aria che respiri” di RaiRadio1 - dovrebbero essere più vicini alle comunità più vulnerabili dalle crisi climatiche, dovrebbero occuparsi dell’armonizzazione, della regolamentazione, dello smaltimento dei rifiuti, soprattutto delle plastiche e delle batterie e dovrebbero trovare un accordo sulla gestione delle acque internazionali che ancora oggi sono quelle con la maggior quantità di risorse». Dopo la fruttuosa esperienza come delegata, a Parigi insieme ad altri due ex colleghi ha dato vita al progetto “Carbon Neutrality Challenge”, una sfida alla neutralità di carbonio. Si tratta di una proposta fattiva che diventerà un evento di tre giorni in cui gli studenti della loro ex università saranno invitati a presentare dei programmi o politiche sulla riduzione dell’impronta di carbonio.

Antonietta Conte, ricercatrice Nasa: «Esplorare lo spazio, la mia passione»

Esplorare lo spazio con l’immaginazione è facile, trasformarlo in una professione meno. Lo sa bene Antonietta Conte, la ventottenne dottoranda in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Torino, con un’esperienza professionale all’Esa e che oggi vive a Pasadena in California come affiliata di ricerca del Jet Propulsion Laboratory della NASA. Una fulgida carriera che l’ha portata ad essere inserita nella lista degli under 30 di Forbes, per la categoria scienza & salute. «È stata la passione per l’esplorazione spaziale – dichiara Conte – che ha guidato la mia scelta. Sono entusiasta di avere la possibilità di svolgere un lavoro di ricerca in un centro d’eccellenza del settore aerospaziale, di potermi confrontare con specialisti del settore e di contribuire allo sviluppo di progetti all’avanguardia». Siciliana di Partanna dove consegue la maturità scientifica all’istituto “Dante Alighieri”, si iscrive poi al corso di laurea in Ingegneria Aerospaziale al Politecnico di Torino dove consegue la laurea triennale e la specialistica. In California Conte è impegnata nella ricerca sulla propulsione dei razzi che funzionano innescando una reazione chimica, per comprendere come le reazioni chimiche interagiscano con il veicolo spaziale. «Presso JPL, ho svolto attività di ricerca, sviluppo e test relative alla termodinamica, alla fluidodinamica e all’ingegneria della propulsione per proposte finanziate da Ricerca e Sviluppo (R&D), concentrandomi sui sistemi di propulsione ibrida. In un altro progetto, ho fornito supporto tecnico al team NASA».

Michela Moioli, campionessa snowboard: «Sarà un onore sventolare il tricolore»

Lo sport è un trampolino per l’indipendenza. Lo sa bene la solare Michela Moioli, snowboarder italiana, campionessa olimpica di snowboard cross ai Giochi olimpici di Pyeongchang 2018 e futura portabandiera azzurra della cerimonia di chiusura alle prossime Olimpiadi invernali di Pechino 2022 (l’amica Sofia Goggia sventolerà il tricolore in quella d’apertura). «Sono onorata sia come atleta sia come rappresentante del mondo dello snowboard italiano. Ci vediamo a Pechino». Ventisei anni originaria di Alzano Lombardo, Moioli ha scalato le vette innevate sin 17 anni, quando disputa la sua prima Coppa del Mondo. Da quel momento nulla la rallenta, nemmeno un infortunio: alle Olimpiadi di Soci del 2014 una brutta caduta causa la rottura del legamento crociato. Passa un anno e ai Mondiali di Kreischberg è la prima italiana a vincere la medaglia di bronzo nello snowboard cross . Seguono le Olimpiadi di Pyeongchang, prima italiana di sempre campionessa olimpica. Nel 2019 conquista la terza medaglia di bronzo ai Mondiali di Park City e ottiene il secondo posto nello snowboard cross a squadre insieme a Omar Visintin.

Vanessa Zema, astrofisica: «Cerco nel cielo quello che nasconde»

Da Reggio Calabria fino a Monaco, studiando l’universo. Un viaggio immaginifico attraverso la materia oscura che la fisica ventinovenne Vanessa Zema, ha intrapreso dieci anni fa, iniziando a studiare la materia che non emette luce e di cui non conosciamo la natura. Premiata nel 2020 come migliore astrofisica emergente, Zema lascia Reggio Calabria dopo aver conseguito il diploma di maturità scientifica, si trasferisce a Roma e si iscrive alla facoltà di Fisica alla Sapienza. Tesi e laurea magistrale in fisica oscura delle astroparticelle insieme al professore Antonio Capone. Lascia Roma e raggiunge il “Gran Sasso Science Institute” dove stipula un accordo di doppio dottorato con la “Chalmers University of Technology” che la porta fino in Svezia. «La passione per la fisica si è sviluppata mentre la studiavo al liceo – racconta Zema in un’intervista a siamojedi.org – Ho pensato che fosse così affascinante e interessante pensare e studiare il cielo, quello che c’è al di là e cosa nasconde. So con certezza che non potrò mai stancarmi di studiarlo». Da ottobre è, potremmo dire temporaneamente, a Monaco all’Istituto di ricerca Max-Planck-Institut for Physik come Postdoctoral per studiare la materia oscura presente nel cosmo. Appassionata di fisica delle particelle e astrofisica, Vanessa Zema vuole capire cosa ci circonda ed esplorare la complessità dell’universo.

Ma nella concretezza del percorso sottolinea la necessità «di perdere un po’ di tempo con le cose, di avere pazienza, determinazione e di non avere fretta di fare il più in fretta possibile. Bisogna giocare con le cose come fanno i bambini, sono loro che imparano meglio».

Sara Napolitano, ricercatrice: «Così mi diverto a studiare cibergenetica»

Voleva fare Medicina. Si è laureata in Ingegneria. Oggi Sara Napolitano è ingegnere biomedico all’Istituto Telethon di Genetica e Medicina di Pozzuoli. Nata a Napoli nel 1992, ha vinto quattro anni fa un dottorato: fa parte del gruppo di ricerca in biologia sintetica e dei sistemi guidato da Diego di Bernardo. «Sono riuscita ad armonizzare le due parti di me - racconta - quella che voleva fare medicina, tanto che mi sono dedicata anche al volontariato con la clownterapia per i bambini in ospedale e quella che ha fatto ingegneria. Che poi ho applicato agli studi sulle malattie genetiche rare, la missione della Fondazione Telethon». Il suo campo specifico? La cibergenetica. Considerando le cellule simili a circuiti elettronici i ricercatori cercano di modificarne il comportamento applicando gli strumenti teorici dell’elettronica. «Siamo poche donne ad occuparci di questo settore, ma il numero sta crescendo. Non mollo mai, neppure quando per un esperimento siamo costretti a stare oltre dodici ore in laboratorio. Mi chiedono spesso se mi diverto a fare questo lavoro. Rispondo: “Tanto! Tantissimo!”». E ride.

Federica Segato, fondatrice CareerLeadhers: «Leader in rete per ispirare tutte le altre»

Essere leader in ciò che si fa, esplicita ciò che si è. È partendo da questo concetto che Federica Segato ha fondato “Career Leadhers”, una community al femminile che le ha permesso nel 2020, a ventiquattro anni, di venire selezionata da Forbes Italia tra i volti italiani under 30. Nel 2018 è solo una rubrica sul social network LinkedIn, ma l’idea diventa virale e la spinge a dare vita ad una community: nel 2019 decide di fondare la piattaforma online Career Leadhers. Una comunità solidale che oggi conta oltre 40,000 donne che, settimanalmente, si aiutano e confrontano su tematiche relative alla crescita professionale e personale. «La nostra mission - commenta Segato all’Adnkronos - è quella di rendere questo spazio un’isola felice dove ogni donna possa trovare ispirazione, supporto e la forza di reagire di fronte alle sfide che la vita ci pone di fronte». L’idea, nobile e semplice, è di valorizzare le storie positive di chi ce l’ha fatta con professionalità e tenacia. Un racconto che diventa stimolo e ispirazione per eventuali amiche, per le future colleghe o magari per una conoscente indecisa sulla carriera da intraprendere.

Jennifer Guerra, scrittrice: «Più forti insieme, dobbiamo creare una comunità»

La giornalista e scrittrice Jennifer Guerra, 25 anni, originaria di Brescia, ha da subito dimostrato la forza e il coraggio delle sue idee. Si è occupata del podcast “AntiCorpi” e per le edizioni Tlon nel 2020 ha pubblicato il suo primo libro “Il corpo elettrico. Il desiderio nel femminismo che verrà”. A questo lavoro è seguito a marzo 2021 “Il capitale amoroso. Manifesto per un Eros politico e rivoluzionario”, (Bompiani). «Credo che le donne, come tutte le soggettività marginalizzate – racconta a Moltodonna – debbano trovare il proprio posto nel mondo, decidere il proprio destino e cosa fare dei propri diritti riproduttivi senza dover subire il condizionamento esterno. Da questo punto di vista il concetto di desiderio è chiave visto che non si può controllare né condizionare dall’esterno, come invece avviene con le politiche normative sul corpo. Per quanto sia convinta che la parità è importante, è altrettanto fondamentale valorizzare il desiderio. Si deve partire dal sé. Ho un’idea di femminismo comunitaria: da sole non andiamo lontano, dobbiamo connetterci. Senza escludere gli uomini anzi, anche loro devono dare un contributo».

Alice De Bortoli, influencer: «Ricordate: siete speciali come siete»

Il motto di Alice De Bortoli è da sempre “Mondo, mondo, mondo”. Tre volte la stessa parola per tentare di riassumere la vita che si sta creando e delineando giorno per giorno. De Bortoli è una giovane influencer, ha 18 anni, il suo instagram è seguito da ben 2 milioni di persone, mentre TikTok lo usa come valvola di sfogo. Dà molta importanza alle tematiche più attuali, promuovendo anche una mentalità positiva, a cominciare dai suoi canali social, tanto che spesso scrive: «Amatevi, amate voi stessi prima di amare gli altri. Siete speciali come siete». È molto amata anche dal piccolo schermo: è stata tra le protagoniste più amate della terza edizione del docu-reality “Il Collegio” trasmesso su Rai2 a febbraio 2019. Tutto questo è probabilmente solo l’inizio per la diciottenne originaria di Treviso: qui frequenta il quarto anno del Liceo di Scienze Umane con indirizzo economico sociale, dove ha accettato di essere rappresentante d’istituto. La caratteristica che emerge in questa giovane donna è la passione: pratica danza da 8 anni, ama l’hip hop e la musica è tra le sue amiche più fedeli. Chissà quale sarà il suo futuro.

Giulia Tamburini, creatrice di gioielli: «Così trasformo in oro foglie e rami»

Una balena d’oro. Un arcobaleno di tormaline montate a rosario. Rametti e gemme che incastonano i diamanti con le stesse venature che hanno in natura. Le teche del laboratorio atelier di Giulia Tamburini, a Porta Venezia, Milano, mostrano un mondo un po’ magico dove l’unico limite alla creatività sono le tecniche della tradizione orafa fiorentina. Giulia Tamburini, classe 1984, artigiana orafa da più di dieci anni, in questo spazio realizza i suoi gioielli, accogliere i clienti e condivide la bellezza di un mestiere che rischia di andare perduto. Lime e seghetti, bulini per le incisioni, trapani e frese di ogni tipo sono alcuni degli attrezzi utilizzati da Giulia, che lavora oro e argento completamente a mano, con particolare attenzione alla qualità e sostenibilità dei materiali. «La gioielleria si sta industrializzando sempre di più per tagliare i costi, ma c’è differenza tra un gioiello progettato a computer e realizzato da una macchina e uno disegnato e creato a mano», spiega Giulia, specializzata alla Scuola delle Arti Orafe di Firenze. «Il primo è più preciso ma anche più asettico. Un gioiello artigianale è unico, ha una sua storia, è un oggetto vivo che crea un rapporto personale con chi lo indossa». Nella collezione “Flora” Giulia ha utilizzato rametti foglie vere e attraverso i calchi di gesso li ha trasformati in oro: il gioiello mantiene così venature e forme dell’originale.

Ludovica Cirillo, architetto: «I tasti del pc rinascono in eco-creazioni»

Oggetti di uso quotidiano come i tasti del computer, si trasformano in bijoux eco-tecnologici e acquistano una nuova vita. È partendo da questa visione che l’architetta romana Ludovica Cirillo ha trasformato tastiere, cuffiette e gli innumerevoli fili elettrici che si accumulano nei cassetti di casa, in oggetti di design e preziosi della collezione “Mottanai”, che significa “non sprecare”. I gioielli eco-tecnologici del suo brand “ByLUDO”, già esposti a Roma, Londra, Francoforte, Parigi e Tel Aviv, cambiano così veste al quotidiano, traendo ispirazione anche dai tradizionali origami. Cirillo da tre anni vive a Tokyo dove lavora per lo studio di architettura Kengo Kuma e Associati, autore dello stadio olimpico di Tokyo; proprio qui in Giappone ha avuto l’opportunità di trasformare la sua idea in un’esposizione dal titolo “Rinascita: nata dai rifiuti” presso la Galleria “Haco” a Taito City. Un’occasione per sensibilizzare il pubblico giapponese. L’architetta con le sue opere desidera lanciare un messaggio sull’emergenza ambientale. «La scintilla creativa è nata dalla consapevolezza che lo spreco può rovinare il nostro pianeta».

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