In Sudan dilaga lo stupro come arma di guerra, la guerra civile colpisce duro donne e bambine

In Sudan dilaga lo stupro come arma di guerra, la guerra civile colpisce duro donne e bambine
di Franca Giansoldati
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Mercoledì 17 Maggio 2023, 11:32

Lo stupro come micidiale arma di guerra si riaffaccia orribile anche in Sudan, dove è in corso una guerra civile. Molteplici denunce riguardano proprio le forze paramilitari di supporto rapido (RSF) che su tutto il territorio avrebbero usato violenza nei confronti di donne e bambine. La diffusione di questi crimini sono emerse in tutto il Sudan, mentre attivisti e medici chiedono aiuto e fanno affiorare i casi sui social tentando di rafforzano la rete di supporto per le vittime. Spesso, hanno raccontato, vengono violentate anche le bambine davanti alla mamma o ad altri familiari impotenti. Secondo Al Jazeera che ha dedicato a questa piaga sudanese una dettagliata inchiesta, inizialmente sono state prese di mira le donne straniere, ma gli attacchi alle donne sudanesi sono ormai diffusi.

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Dallo scoppio della guerra, il 15 aprile, le reti civili si sono mobilitate a favore dei più vulnerabili, offrendo informazioni logistiche vitali sui posti di blocco, sulle vie di fuga, sul reperimento e sull'acquisto di forniture mediche di emergenza che scarseggiano disperatamente.

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In risposta alle notizie di violenza sessuale, molte donne hanno utilizzato i social media per denunciare gli incidenti.

Allo stesso tempo, medici e psicologi hanno offerto consigli e sostegno alle persone fornendo anche elenchi di numeri dove le sopravvissute potevano ricevere cure urgenti. Uno dei farmaci più richiesti è la pillola del giorno dopo per evitare gravidanze. La capitale sudanese Khartoum ed el-Geneina, nel Darfur occidentale sono le città con il maggior numero di casi di violenza sessuale. «Cerchiamo di condividere le informazioni sulle farmacie e sulle cliniche che possono fornire aiuto alle vittime di stupro, ma anche in questo caso le comunicazioni sono frammentarie e ci affidiamo ai gruppi WhatsApp e ai contatti che ci forniscono le informazion».

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Di stupri come arma di guerra durante i conflitti si è parlato all'Onu a lungo, arrivando all’approvazione della risoluzione 1888/2009, con cui il Consiglio di sicurezza ha dato vita alla prima – e ad oggi unica – istituzione pubblica internazionale dedicata esclusivamente alla questione: lo United Nations Special Representative of the Secretary-General on Sexual Violence in Conflict.

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