«Solo sì è sì»: in Spagna linea dura contro gli stupri

«Solo sì è sì»: in Spagna linea dura contro gli stupri
di Elena Marisol Brandolini
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Sabato 28 Maggio 2022, 11:53

 Sei anni dopo il caso di violenza sessuale multipla agita dal branco nei confronti di una giovane donna a Pamplona, il Congresso spagnolo ha finalmente approvato la legge di garanzia integrale sulla libertà sessuale, meglio conosciuta come Legge del solo sì è sì, che mette al centro del codice penale e delle politiche pubbliche la cultura del consenso alla relazione sessuale, senza il quale qualunque atto contrario alla volontà femminile verrà considerato aggressione sessuale. Dopo 11 mesi di percorso parlamentare, la nuova normativa è stata approvata con 201 voti a favore, 140 contrari del Partido Popular e di Vox e 3 astensioni e ora passerà al vaglio definitivo del Senato.
L'approvazione di questa legge rappresenta un passo decisivo «per cambiare la cultura sessuale del nostro paese, lontano dalla colpa e dalla paura», ha detto la ministra delle Pari opportunità Irene Montero in Aula, presentandone i contenuti, «per lasciare indietro la cultura della violenza sessuale e creare una cultura del consenso».
DEFINIZIONE CHIARA
Il testo della legge definisce cosa s'intenda per consenso, che è tale appunto quando esiste una espressione chiara della volontà all'atto sessuale, così da non poter essere confuso con il silenzio o con l'assenza di volontà. È questa la chiave della nuova legge che non discrimina più tra violenza e abuso sessuale sulla base del grado di resistenza della vittima all'aggressione subita. Come ha disposto fin qui il codice penale, rendendo possibile la vergognosa sentenza di primo grado successivamente corretta dal Tribunal Supremo - nei confronti de La manada di Pamplona, che condannava gli imputati per abuso sessuale e non per violenza sessuale, essendo mancata una esplicita intimidazione nei confronti della vittima, che, caduta in stato di shock, non si era difesa. E che suscitò l'ira delle spagnole, scese in piazza al grido di «Non è abuso, è violenza sessuale».
La nuova legge considera l'uso di farmaci per annullare la volontà della vittima un aggravante, stabilisce la competenza di tribunali specializzati, crea una rete di servizi di attenzione integrale per le vittime, definisce il femminicidio sessuale come «omicidio di donne e bambine vincolato a condotte definite come violenze sessuali», stabilisce aiuti economici per le vittime, introduce un reato di «molestia in strada».
 

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