Stefania Pompili, ceo di Sopra Steria: «La paura di sbagliare frena le ragazze nel digitale, educhiamole al fallimento»

Stefania Pompili, ceo di Sopra Steria: «La paura di sbagliare frena le ragazze nel digitale, educhiamole al fallimento»
di Maria Lombardi
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Giovedì 1 Aprile 2021, 09:17 - Ultimo aggiornamento: 8 Maggio, 17:03

«Dobbiamo educare le ragazze al fallimento». Uno pensa alla matematica, al coding, alle sfide delle Stem, pensa che è questo che serve per spianare la strada alle giovani e portarle più in alto. E invece per prendere il volo bisogna imparare innanzitutto a cadere, è convinta Stefania Pompili, ceo di Sopra Steria Italia, azienda leader in Europa nella consulenza, nei servizi digitali e nello sviluppo di software, unica donna nel board della multinazionale francese. Perché, spiega, è la paura di sbagliare a frenare le donne.

Questione di stereotipi, ancora una volta.

«Le bambine devono essere brave e perfette, i ragazzi coraggiosi. Così le ragazze, a parità di competenze, si espongono solo quando si sentono perfette e hanno il controllo al cento per cento su quello che stanno facendo. Mentre i ragazzi educati ad affrontare le sfide accettano di più il rischio».

E questo cosa c’entra con la scarsa presenza delle donne nel digitale?

«È la mancanza di coraggio uno dei motivi per cui le donne sono così poco presenti negli ambiti stem. Tendiamo a rimanere nella nostra area di comfort, difficile che accettiamo lavori in cui non ci sentiamo sicure. Non è questione di abilità o di essere portati, ma è l’atteggiamento diverso tra ragazzi e ragazze nei confronti delle sfide. Dobbiamo smontare questi modelli, accrescendo l’autostima delle ragazze e questo si può fare educandole ai fallimenti, spiegando che si può sbagliare. In Silicon Valley se non hai almeno due fallimenti alle spalle nemmeno ti prendono in considerazione. Dobbiamo permetterci di essere imperfette perché dall’imperfezione si impara, ma dobbiamo avere una società che ci aiuta a farlo, che non ci penalizza».

La percentuale di ragazze che intraprende studi Stem è ancora bassa. Come accrescerla?

«Tanto per cominciare bisognerebbe inserire nei programmi delle scuole il coding, fare percorsi di supporto nelle scuole superiori per indirizzare le ragazze agli studi tecnologici. Fare programmazione significa andare per tentativi, mettere le corse giuste nei posti giusti, sbagliare e poi riprovare. Questo servirebbe alle ragazze per misurarsi con gli errori. Le donne devono essere presenti nella trasformazione digitale, se ne restano escluse il futuro sarà disegnato dagli uomini. Ma l’intelligenza artificiale a misura maschile riproietta i modelli che siamo abituati a vedere».

Cosa sta facendo la sua azienda per avvicinare le studentesse alla tecnologia?

«Nel 2019 il Sopra Steria ha istituito il programma internazionale TogetHER For Greater Balance, coinvolgendo tutti i dipendenti in un esercizio di intelligenza collettiva al servizio dell’equità di genere. Uno dei nostri impegni è quello di promuovere network misti per scoprire e attrarre le donne nel settore digitale attraverso interventi, in particolare nelle scuole, nelle università e negli istituti superiori. Cinque giovani laureate Stem con un percorso di crescita nella nostra azienda vanno nelle scuole e cercano di essere di ispirazione, di far comprendere che c’è la possibilità di una carriera in questo ambito che non è solo appannaggio degli uomini».

E per promuovere la parità in azienda?

«Ci siamo dati degli obiettivi quantificabili sul reclutamento e sulle proporzioni nelle promozioni. Entro il 2025 il gruppo si è impegnato ad aumentare la percentuale di donne nel comitato esecutivo dall’attuale 12% al 30% e la percentuale negli organi direttivi dal 15 al 20 per cento. Le valutazioni delle assunzioni sono fatte comunque in una logica di competenza, altrimenti si farebbe un torto alle donne. Cerchiamo di smontare stereotipi e di creare un ambiente di lavoro che non metta in difficoltà le donne, contrastando comportamenti sessisti e molestie sessuali. E inoltre accompagniamo lo sviluppo della carriera delle donne con programmi di mentoring specifici, e con il ricorso al role model ispiriamo le giovani».

Sul fronte della parità salariale?

«Le retribuzioni sono allineati, non esiste disparità. Sottoscrivendo i “7 Women’s Empowerment Principles” della UN Women Charter, ossia i 7 principi delle Nazioni Unite per l’equilibrio di genere, il grupo ha rafforzato il suo impegno per attrarre sempre più donne nel settore digitale e promuovere la lotta contro gli stereotipi di genere. Tutti gli obiettivi che ci siamo posti su questo fronte vengono monitorati annualmente».

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