Il sogno di Anna si avvera nel lockdown: «Con il negozio chiuso ho creato una linea di prodotti ispirati alle antiche ricette dei monaci»

Anna Orazi il sogno di Anna si avvera nel lockdown: «Con il negozio chiuso ho creato una linea di prodotti ispirati alle antiche ricette dei monaci»
di Rosalba Emiliozzi
4 Minuti di Lettura
Giovedì 22 Aprile 2021, 23:46

Un "negozio" di bellezza, un fratello che ama, uno spirito imprenditoriale innato e tanti corsi per comprendere i segreti dello stare bene. «Ma io sono una parrucchiera-estetista». Lo ripete spesso Anna Orazi, di Macerata, per definire se stessa quando racconta come a 56 anni è riuscita a realizzare il sogno della sua vita: una linea di prodotti naturali a chilometro zero e prezzi ragionevoli. Un progetto che ha spiccato il volo durante le restrizioni del primo lockdown, «quei tre mesi di chiusura totale nel 2020, dal 12 marzo al 18 maggio, per me sono stati fonte di ispirazione, la mia mente è stata sempre in moto e quelle giornate per molti lunghe e noiose, a me sono servite per concretizzare un'idea che accarezzavo da anni e che volevo fare per mio fratello Tony» dice Anna Orazi.

Dirigenti, quadri, impiegate e operaie: ecco quanto guadagnano meno degli uomini a parità di incarico

Tony Orazi, 47 anni, è l'altro pilastro della sua vita. Lavoro e Tony, sono i suoi argomenti. «Quando è nato Tony la mia via è cambiata, tutta la nostra famiglia si è concentrata su di lui, nato con la sindrome di down e altri problemi di salute, aveva bisogno di attenzioni, cure particolari e lì ho capito che lui sarebbe stato al centro della mia vita e oggi posso dire che ogni scelta che ho fatto è stata sempre in favore della famiglia e di Tony. Potevo vivere all'estero, lavorare a Londra e New York per un'azienda importante e con un alto stipendio, ci ho rinunciato perché per me ha sempre contato di più la mia casa, mio fratello, i miei genitori». Macerata, piccolo capoluogo della provincia marchigiana, è si il centro dei suoi affetti e della sua vita lavorativa, ma si vede che le va un po' stretto. 

Michela Murgia: ci vorrebbe un Papa rivoluzionario per eliminare la discriminazione delle donne

La continua esplorazione del suo ambito di lavoro, la bellezza, l'ha portata col tempo verso un mondo essenziale che gira un po' intorno alla sua idea di benessere. «Mi sono messa in cerca di materie prime naturali, che rappresentassero il mio territorio ma anche ciò che avevo in testa - dice Anna Orazi -  non è stato facile reperire gli ingredienti, la base per le mie ricette un po' ispirate anche a quelle antiche dei monaci dediti alla ricerca fitoterapica, ma alla fine ho trovato un buon connubio con una giovane azienda di Urbisaglia con la quale ho deciso di provare a studiare i primi prodotti, una crema per le mani, un gel disinfettante, una crema viso in diverse versioni, ungenti per massaggi e meditazione». Se non ci fosse stata la pandemia e il primo rigido lockdown - lo dice spesso Anna - forse questo progetto sarebbe ancora nel cassetto. Nel 2020 - l'anno buio del Covid-19 - l'idea accelera, tanto che nei primi mesi del 2021 i primi prodotti iniziano a fare capolino negli scaffali. Per Anna sono come dei figli. Li ammira, li respira. «Qui c'è una parte di me» dice. E il logo "Amo" parla da solo. Sullo sfondo lei biondissima e Tony con camicia e papillon. «Ho trovato giusto dedicare il progetto a lui e coinvolgerlo in prima persona» ammette.

La ginnasta Milena Baldassarri diventa una Barbie. «Felice di essere un modello per le bambine»

E per i finanziamenti come ha fatto? «Tutto da sola, auto prodotto, i risultati di una vita di lavoro e parte dei soldi che mi sono stati lasciati da mia madre e mio zio, ho investito tutto nel progetto "Amo", nato con l'unico interesse di volere e volersi bene. Per me è qualcosa di importante che si avvera». E lo dice in un momento difficile della sua vita, dopo un'operazione al seno e l'attesa del risultato di un esame istologico. «Quando mi hanno diagnosticato un piccolo nodulo frastagliato sospetto, il 22 febbraio, ho subito pensato a mia madre morta di tumore al seno, ho fatto velocemente tutti gli esami, quando nelle Marche mi hanno detto che c'era da aspettare per una risonanza magnetica sono andata a farla a Terontola, poi la decisione di operami subito all'ospedale Torrette di Ancona perché, ho pensato, devo essere lucida sul lavoro e per mio fratello». I due pilastri che tornano, sempre, nella sua vita.

© RIPRODUZIONE RISERVATA