La sindaca di Parigi Anne Hidalgo multata per aver promosso troppe donne in Comune

La sindaca di Parigi Anne Hidalgo multata per aver promosso troppe donne in Comune
di Francesca Pierantozzi
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Domenica 13 Dicembre 2020, 08:45 - Ultimo aggiornamento: 15 Dicembre, 10:20

Troppo rosa il municipio di Parigi: fatto inedito nella storia delle pari opportunità, la giunta di Anne Hidalgo è stata sanzionata dallo Stato per eccesso di quote protette. Nel 2018 il municipio si era addirittura vantato di aver assunto, su 16 nuovi dirigenti, ben 11 donne. E invece sbagliato: la legge Sauvadet del 2012, infatti, riserva una quota minima del 40% a persone dello stesso sesso nelle assunzioni ai posti di dirigente della funzione pubblica. L'intento della norma era evidentemente di sostenere l'accesso delle donne ai posti di direzione, pur non facendo distinzione di sesso.


Il municipio di Parigi ha peccato per eccesso di zelo e la scure della legge è caduta senza pietà: 90 mila euro di multa per non aver rispettato le quote nelle assunzioni. In questo caso, è stata la quota azzurra ad essere discriminata: troppo pochi i cinque uomini assunti rispetto alle quindici colleghe. «Scusate tanto eh» ha twittato, con tanto di faccina sorridente, il braccio destro di Anne Hidalgo, Emmanuel Grégoire. «È davvero paradossale che ci vengano rimproverate delle nomine che in realtà ci aiutano soltanto a colmare il ritardo che abbiamo» in quanto a parità, è insorto Antoine Guillou, responsabile del personale al Comune di Parigi.


La legge trappola


In realtà, il legislatore si era già accorto dell'inganno celato nella legge, che è stata corretta nel 2019. Ormai se un ente pubblico assume una proporzione di donne superiore alla soglia fatidica del 60 per cento, non è più reato a patto che globalmente, in quel settore, le donne non siano già superiori al 50 per cento. Insomma, per colmare il ritardo di quote rosa, è ormai consentito assumere donne in massa. Per il comune di Parigi, però, niente da fare, l'infornata di undici direttrici ricade sotto la vecchia norma e quindi dovrà pagare. E pazienza se nel Comune la percentuale di donne in direzione resta ancora inferiore alla metà: sono il 47 per cento. Altri enti locali erano già stati beffati dalla vecchia legge sulle quote.

Nel 2017 era toccato al comune di Lille (governato dall'ex ministra Martine Aubry) essere sanzionato per aver assunto troppe donne, ed è poi stato il sindaco di Bourg-en-Bresse Jean-François Debat, a essere punito. La sua colpa: nel 2017 aveva assunto quattro donne e un solo uomo in posti dirigenziali della comunità metropolitana di cui era a capo, e che continuava comunque ad avere più uomini che donne nei posti di responsabilità. «È assurdo essere sanzionato per questo motivo. Rivendico la mia scelta, e farò tutti i ricorsi possibili», aveva detto Debat. Alla fine la ex ministra alle Pari Opportunità Marlène Schiappa era intervenuta presso il Ministero della Funzione Pubblica per chiedere un atto di clemenza.


Possibile ricorso


Non si sa se anche il Comune di Parigi farà ricorso (il Ministero ha riconosciuto che l'assunzione «fuorilegge» del 2018 ha il merito di «contribuire alla femminilizzazione dirigenziale») di certo la giunta di Hidalgo non intende farsi scoraggiare dalla multa e ha annunciato che continuerà sulla strada della parità. Nel 2021 sarà lanciato il «Plan Paris Employeur inclusif» (Parigi, datore di lavoro inclusivo) per ridurre le differenze di remunerazione tra uomini e donne (che a Parigi è ancora 6%) e anche per rendere più femminili settori tradizionalmente maschili come quello degli ingegneri e, quello dei netturbini, dove gli uomini sono addirittura il 94%.

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