"Io, lei, l’altra": in mostra ritratti e fotoritratti fotografici di donne artiste

Deborah Feingold Annie Lennox, New York 1983
di Valentina Venturi
3 Minuti di Lettura
Domenica 27 Febbraio 2022, 16:16

«Dalle avanguardie fino ai giorni nostri, una successione di immagini straordinarie di donne artiste. L’occasione per mettere a confronto punti di vista maschili e femminili, verificare tanti luoghi comuni, a partire da quelli sulla vanità femminile, e apprezzare il grande contributo dato dalle artiste italiane al tema affascinante del ritratto e dell’autoritratto, da Leonor Fini e Tina Modotti ad Anna Di Prospero e Cristina Vatielli, accanto ai grandi nomi internazionali della fotografia al femminile quali Meret Oppenheim, Marina Abramović, Nan Goldin, Cindy Sherman e Jo Spence». Così il curatore Guido Comis descrive la mostra "Io, lei, l’altra – Ritratti e autoritratti fotografici di donne artiste" in cui, coadiuvato da Simona Cossu e Alessandra Paulitti, ripercorre, attraverso novanta opere, la fotografia degli ultimi cento anni.

Una scelta mirata che permette di valutare la nuova concezione della donna e il suo ruolo che da modella al servizio di un artista, si trasforma in figura attiva e creativa. Ai ritratti eseguiti da uomini come per esempio Man Ray, Edward Weston, Henry Cartier-Bresson e Robert Mapplethorpe, si accostano ritratti e autoritratti di donne artiste e fotografe tra cui Wanda Wulz, Inge Morath, Vivian Maier, Nan Goldin, Cindy Sherman e Marina Abramović. Il rapporto fra soggetto e autore della foto contribuisce alla stratificazione dei significati e arricchisce le possibilità di interpretazione.

 

Leonor Fini, la marchesa Luisa Casati, Meret Oppenheim si servono dell’obiettivo dei colleghi uomini per esprimere il loro fascino e la forza seduttiva. Florence Henri, Francesca Woodman e Nan Goldin al contrario, puntano su di sé l’obiettivo della macchina fotografica, per rivelare a loro stesse e a chi le osserva aspetti nascosti della propria personalità, mettendo in scena, in alcuni casi, persino le proprie debolezze.

La mostra è suddivisa in sezioni, che rendono conto di una diversa forma di rappresentazione dei ruoli che le donne interpretano nelle fotografie. La sezione “Artiste e modelle” è dedicata alle donne che sono state creatrici e allo stesso tempo hanno prestato i loro volti e i loro corpi per opere altrui, come è il caso di Meret Oppenheim, Tina Modotti e Dora Maar.

La sezione intitolata “Il corpo in frammenti” raccoglie gli autoritratti che restituiscono immagini di corpi parziali, riflessi in specchi fratturati, con l’epidermide percorsa da linee che ne interrompono l’integrità, come se in ciò si rispecchiasse la difficoltà di rappresentarsi. I ritratti degli anni Settanta che hanno per protagoniste Valie Export, Jo Spence e Renate Bertlmann mimano ironicamente l’immagine tradizionale della donna come madre, donna di casa o oggetto sessuale.

“Una, nessuna e centomila” raccoglie gli autoritratti delle artiste che, da Claude Cahun a Cindy Sherman, hanno utilizzato il proprio corpo per interpretare attraverso mascheramenti identità o stereotipi diversi. Un’altra sezione affronta il tema degli stereotipi nella rappresentazione dalle identità culturali e sessuali, un’altra ancora a quelli nella definizione dei canoni di bellezza mentre alcune fotografie sono dedicate ad artiste accanto a proprie creazioni come nel caso del celeberrimo ritratto di Louise Bourgeois eseguito da Robert Mapplethorpe.

In programma dal 19 marzo al 26 giugno al Magazzino delle Idee di Corso Cavour a Trieste, "Io, lei l’altra – Ritratti e autoritratti fotografici di donne artiste" è prodotta e organizzata da ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia e il catalogo edito da Skira al suo interno ha testi di approfondimento di Guido Comis, Anne Morin, Giampiero Mughini, Anna D’Elia, Laura Leonelli e Alessandra Paulitti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA