Pari Opportunità, Bonetti: «Stop scelta maternità lavoro». Sabbadini: «Parole pochi fatti»

Pari Opportunità, Bonetti: «Stop scelta maternità lavoro». Sabbadini: «Parole pochi fatti»
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Mercoledì 29 Giugno 2022, 18:57 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 15:49

«L’intero investimento del Pnrr è fortemente indirizzato sull’aumento dell’occupazione femminile, come l’introduzione della certificazione per la parità di genere per le imprese, che permetterà di avere degli sgravi fiscali, grazie al finanziamento di almeno 50 milioni di euro strutturali all’anno». Così la Ministra per le Pari Opportunità, Elena Bonetti, ha aperto la tavola rotonda sulla Gender Equality “Non c’è innovazione e sviluppo senza parità di genere: il punto di vista del Women20”, alla VI edizione del festival Jazz’Inn, in programma in questi giorni a Bracciano (Roma). 

L’edizione di quest’anno è dedicata a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino, in occasione del trentennale dalla loro morte, ed è patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili. All’appuntamento di mercoledì, che anticipa il Summit W20 in Indonesia in programma a metà luglio, sono intervenute anche Linda Laura Sabbadini, direttrice Istat e chair Women20 in occasione della presidenza italiana, Elvira Marasco, presidente Associazione W20, Marta Bonafoni, consigliera regionale Regione Lazio, Paolo Giuntarelli, Direzione Regione Lazio istruzione, formazione e politiche per l’occupazione, Flavia Marzano, presidente Comitato scientifico della Fondazione Ampioraggio.

«La grande riforma che poi il Paese sta portando avanti - ha continuato la ministra Bonetti - è la family act, che sostiene le famiglie da un punto di vista economico, di servizi e di infrastrutture sociali, e si fonda sulla necessità di raggiungere, attraverso le politiche familiari per le pari opportunità, una reale parità di genere anche in famiglia, per impedire che le donne continuino a dover scegliere tra lavoro e maternità».

Mentre Linda Laura Sabbadini ha ribadito che «siamo troppo lenti nei cambiamenti. Siamo troppo indietro nello sviluppo dell'empowerment delle donne. E ciò avviene perchè ancora non è dominante una politica che metta come priorità l'uguaglianza di genere. Molte parole, pochi fatti, - ha ammonito - bisogna dare una svolta radicale. Ma solo le donne potranno imporla». «Non c’è innovazione e sviluppo senza parità di genere, - ha dichiarato la presidente dell’Ass.W20, Elvira Marasco - ma soprattutto non c’è progresso. Purtroppo, in alcune parti del mondo si stanno facendo clamorosi passi indietro su queste tematiche, come se si volesse esercitare un controllo sui ceti più deboli del mondo femminile. Non possiamo continuare così».

Infine, per la Segretaria generale della FLEPAR, Tiziana Cignanelli: «Sulle parole siamo d’accordo, ma poi in molte pubbliche amministrazioni le donne sono una sparuta minoranza. In 5 ministeri non c’è nessuna donna negli incarichi amministrativi di vertice. Il Governo dia attuazione alla proposta dell’ultima direttiva europea: almeno il 33% di quote rosa nelle posizione operative di vertice». Nel corso della giornata, inoltre, si sono tenuti i tavoli di co-progettazione, che hanno visto protagonisti decine e decine di case givers provenienti da tutta Italia, testimonial di buone pratiche, rappresentanti di pubbliche amministrazioni e di privati, che hanno condiviso idee d’innovazione per trasformarle in opportunità concrete sul territorio nazionale e locale. Domani Jazz’Inn proseguirà durante la giornata con i tavoli di confronto, e alle 18, con la tavola rotonda “Esperienze di incubazione a confronto”, moderato da Giuseppe De Nicola, Direttore Fondazione Ampioraggio.

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