Malika, la ragazza cacciata di casa perché omosessuale stasera al Costanzo Show: «Spero che i miei si facciano curare»

Costanzo e Malika in studio
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Mercoledì 14 Aprile 2021, 11:34 - Ultimo aggiornamento: 8 Maggio, 20:01

«Spero che i miei si facciano curare». Stasera al Maurizio Costanzo Show parla Malika Chalhy, la ventiduenne di Castelfiorentino cacciata di casa dai genitori perché lesbica. Si tratta di una intervista esclusiva, che andrà in onda nel corso del programma, in seconda serata su Canale 5. 

Nel corso della puntata del Costanzo Show si parlerà anche di  “rapporti tra uomini e donne”. Tra le ospiti, la cantante e prof di “amici” Arisa (che dedica "Sincerità" a Malika),  la conduttrice Caterina Balivo, la produttrice cinematografica Rita Rusic, la showgirl e conduttrice Stefania Orlando,  la giornalista Federica Angeli,gli amici reduci dall’ultima edizione del Grande Fratello Vip Tommaso Zorzi e Francesco Oppini, il conduttore radiofonico e prof di “amici” Rudy Zerbi, il tenore polistrumentista Alberto Urso, e il giornalista e conduttore del programma radiofonico “La Zanzara” Giuseppe Cruciani. Sul palco, anche la banda musicale della Polizia, per celebrare il 169° anniversario della fondazione del corpo della Polizia di Stato.

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Ma la vera protagonista della puntata è Malika. Da tre mesi alla ragazza viene impedito di tornare nella sua casa, e quindi anche di poter accedere ai suoi vestiti, alle sue cose. «Se torni ti ammazziamo, meglio 50 anni di carcere che una figlia lesbica», aveva detto sua madre. Il caso ha provocato gli interventi in suo favore di molti personaggio dello spettacolo, da Alessandra Amoroso a Fedez ed Elodie. La procura di Firenze ha aperto un fascicolo sull’accaduto. 

La ragazza, su Instagram, ha cercato di arginare i messaggi di odio rivolti ai suoi genitori su social: «Non mi interessa minimamente che vengano rivolti insulti ai miei “genitori”. Credetemi ci sto male per ciò. Ho denunciato alle forze dell’ordine e poi alla stampa per difendermi dall’odio. Qualsiasi risposta che contenga odio non è solo fuori luogo, ma anche controproducente! Chiunque mi voglia aiutare in questa battaglia, sostenere la mia causa della parità dei diritti, condivida ogni qualsiasi articolo contenente questo tema, contribuisca all’arricchimento del dibattito. MA NON CONTRIBUISCA A DIFFONDERE ODIO». 

Una raccolta fondi da lei organizzata per “aiutarla a ricostruirsi un futuro” ha già totalizzato oltre 85mila euro. «Non sono io quella che si deve vergognare. Non sono io a non essere normale. Non normale è picchiare un figlio o insultarlo per quello che è, non normale è prendersela con qualcuno solo perché è omosessuale». 

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Fedez aveva scritto sui social: «Non posso immaginare cosa significhi sentirsi dire certe parole da voltastomaco da parte di un genitore che ti ha messo al mondo. Il rifiuto di una figlia da parte di una mamma attaccata ad uno stigma sociale che purtroppo è ancora vivo perché estremamente attuale nella nostra società cosiddetta ‘civile’ e ancor più triste costantemente alimentato». Molti personaggi dello spettacolo sono anche scesi in campo, nei giorni scorsi, per far approvare il ddl Zan contro la omotransfobia.

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