Libano, la Robin Hood dei risparmiatori rapina la banca per riavere i suoi soldi: ora è l'eroina contro la crisi

Libano, la Robin Hood dei risparmiatori rapina la banca per riavere i suoi soldi: ora è l'eroina contro la crisi
di SIMONA VERRAZZO
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Venerdì 30 Settembre 2022, 14:34

E’ diventata il simbolo della lotta della popolazione contro le grandi istituzioni finanziarie e in poche ore il suo gesto ha fatto il giro del mondo. Lei è Sali Hafiz ed è entrata armata in una banca di Beirut per chiedere all’istituto di credito Blom i suoi risparmi. La giovane donna, 28 anni interior designer e attivista, si è presentata con una pistola, poi rivelatasi giocattolo, per spingere l’impiegato a darle quanto chiesto: 13.000 dollari per poter continuare le cure di sua sorella. I fotogrammi che la riprendono in quei concitati momenti sono diventati virali su Internet.

 

La ragazza è poi riuscita a fuggire, nascondendosi nella regione della Valle della Bekaa, mentre la sua storia è diventata il simbolo di un paese ormai al collasso, con la crisi economica che ha spinto al razionamento di tutti i beni e servizi, dalle medicine all’elettricità. A colpire l’opinione pubblica il fatto che sia stata la prima donna a compiere un gesto del genere, in un periodo in cui le rapine alle banche sono diventate così frequenti da costringere il governo a tenerle chiuse per alcuni giorni.

Raggiunta nel suo nascondiglio, ha spiegato che il suo comportamento è stato dettato dallo “Stato di mafia” in cui ormai è costretta a vivere la popolazione. La giovane donna ha ricordato di aver voluto i risparmi che la banca si era rifiutata di darle due giorni prima, quando era andata regolarmente allo sportello, sottolineando che «se non sei lupo, i lupi ti mangiano».

La storia di Sali Hafiz ha spinto altre persone ad assalire gli istituti di credito del Paese dei Cedri, tanto che il governo è stato costretto a chiuderli e soltanto negli ultimi giorni sono stati riaperti tra massime misure di sicurezza. La tensione in Libano è altissima, le ultime proteste si sono registrate fuori dal Parlamento di Beirut, con l’esercito costretto a fermare ex soldati anziani che reclamavano le loro pensioni.

Intanto per lei è arrivato il sostegno dei libanesi, tanto che ormai sui social network viene definita una vera “eroina”.

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