Le donne fanno strada, la rivoluzione nel borgo

Le donne fanno strada, la rivoluzione nel borgo
di Alessandra Camilletti
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Sabato 5 Marzo 2022, 08:46 - Ultimo aggiornamento: 16:16

Alessia Vitanza gioca in casa. Classe 1986, campionessa di pugilato, l'8 marzo potrà iniziare la giornata affacciandosi sulla via, dove abita, che nell'occasione porterà proprio il suo nome. Ma si potranno fare due passi anche in via Federica Pellegrini, 1988, nuotatrice. E scambiare due parole in via Simona Quadarella, 1998, nuotatrice romana. Comune di Sacrofano, borgo medievale. Anzi, BorgoDonna 2022. Comune di 7.500 abitanti a nord della Città Metropolitana di Roma Capitale, tra Flaminia e Cassia, con un cuore medievale di un centinaio scarso di residenti (e dove ci si muove solo a piedi). Martedì, in occasione della Festa internazionale della donna, i vicoli del Paese si trasformeranno in un'installazione temporanea: alla toponomastica ordinaria si affiancheranno targhe dedicate alle atlete. Iniziativa voluta dal Comitato del borgo medievale, con il patrocinio del Comune e dell'ente regionale Parco di Veio.
Già, perché si fa presto a dire strada (sostantivo femminile), ma in Italia per indicare la percentuale di vie e piazze intitolate alle donne le dita di due mani addirittura avanzano.

A tirar giù i numeri è Maria Pia Ercolini, fondatrice e presidente dell'associazione Toponomastica femminile che esegue censimenti sulla base dei dati forniti dai Comuni. «Intanto, un conto è parlare della percentuale di strade femminili presenti in un comune, sul totale delle vie che possono essere intitolate anche a monti e località, e un altro è parlare di indice di femminilizzazione, cioè del numero di strade maschili in rapporto a quelle femminili. Quindi la domanda è: ogni cento strade intitolate a uomini, quante sono intitolate a donne? Se guardiamo la percentuale delle strade siamo sotto il 5 per cento a livello nazionale. Se prendiamo l'indice siamo attorno all'8 per cento spiega Ercolini E quasi la metà è legata a figure di religiose o vittime».


Un po' di strada si fa però. «Roma dieci anni fa aveva un indice di 7,6 e ora è a 9,1. Se pensiamo che nella Capitale ci sono oltre 16mila strade, spostarsi di un punto percentuale significa aver fatto passi enormi spiega Quest'anno l'Anci ha dato il suo patrocinio alla nostra campagna per l'8 marzo Tre donne tre strade, spedendo una lettera a tutti i Comuni. Secondo noi è un modo anche per prevenire la violenza, indicare esempi di donne che nella loro vita hanno agito».


Virtuosismi su e giù per l'Italia ci sono. «L'indice di Bolzano è 19, il più alto in assoluto, il secondo è il 14 di Trento aggiunge Ercolini Torino è al lavoro per un nuovo regolamento toponomastico che preveda un riequilibrio di genere. In Toscana, nell'unione dei Comuni Barberino e Tavarnelle ci si è ritrovati con 15 strade dallo stesso nome: ora i doppioni verranno intitolati a donne. Da Francavilla Fontana è partita l'iniziativa di una rete di Comuni pugliesi per la visibilità femminile negli spazi pubblici e nel linguaggio».
E si torna a Sacrofano. «Nel 2021, in piena pandemia, ci è sembrato giusto dedicare l'installazione a donne in prima linea come le infermiere e le donne della scienza. Quest'anno ci sono state Olimpiadi e Paralimpiadi, e abbiamo deciso per le atlete», racconta Susanna Gulinucci, presidente del Comitato del borgo medievale, l'associazione di volontari residenti che si prende cura del piccolo centro. Obiettivo, cambiare anche solo per un giorno la percezione della presenza femminile nella società (e nelle città). Venti le targhe, per la gran parte concentrate nella strada centrale, la via di Mezzo. «Siamo partiti da figure storiche come Elvira Guerra, Rosetta Gagliardi e poi Ondina Valla, per arrivare a Sara Simeoni, Fiona May, al gruppo delle nuotatrici e tuffatrici con Tania Cagnotto, Federica Pellegrini, Simona Quadarella e Novella Calligaris, alle schermitrici Dorina Vaccaroni, Valentina Vezzali e Bebe Vio, alla pallavolista Paola Egonu e all'ex pallavolista russa Ekaterina Gamova, che in questi giorni si è espressa contro la guerra in Ucraina riepiloga la mappa Gulinucci La piazza, dove si terrà il momento celebrativo, è intitolata alle tre ragazze dell'atletica paralimpica Monica Contrafatto, Ambra Sabatini e Martina Caironi. Ad Alessia Vitanza, campionessa regionale a squadre nella categoria pesi leggeri, che vive bel borgo, abbiamo dedicato la via in cui abita. Un'altra atleta è Irma Testa, prima donna a vincere una medaglia d'argento nel pugilato femminile, a Tokyo».
A condurre giornata (e passeggiata, dalle 15 alle 17) sarà Simona Rolandi, giornalista conduttrice della Domenica Sportiva. Sottolinea la sindaca di Sacrofano, Patrizia Nicolini, come le «donne, vincendo medaglie, hanno vinto le resistenze e i pregiudizi e sono diventate più consapevoli degli ostacoli lungo la loro strada e della concreta possibilità di superarli». Un percorso «fatto di riconoscimenti e sacrifici, di ostinazione e gioia, che spesso inizia in piccole realtà di paese grazie alle associazioni che accolgono le speranze di giovani ragazze che raggiungono obiettivi importanti anche per l'impegno costante di madri (e padri) che li accompagnano a gare e allenamenti», aggiunge Susanna Gulinucci.
Ci si vede in piazza Sabatini, Caironi e Contrafatto, oro, argento e bronzo alle Paralimpiadi di Tokyo 2020. Stesso podio.

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