Lavoro, Calderone: «Con l'occupazione delle donne al 60% il Pil salirebbe di 7 punti»

La ministra del Lavoro Marina Calderone
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Martedì 21 Marzo 2023, 13:35 - Ultimo aggiornamento: 16:03

L'Italia «sta migliorando» sulla parità di genere, ma «tanto lavoro deve essere fatto affinché i principi siano effettivi ed estesi a tanti settori e ambiti. Dobbiamo guardare gli elementi negativi su cui dobbiamo lavorare, a partire dalle disuguaglianze nel mercato del lavoro e dall'occupazione femminile», su cui «molto abbiamo da recuperare rispetto all'obiettivo della strategia di Lisbona che la indica al 60%. Se oggi l'avessimo già attuato, ci avrebbe portato ad un incremento del 7% del Pil», spiega la ministra del Lavoro, Marina Calderone, intervenendo con un messaggio video all'iniziativa «Parità che genera. L'importanza della parità di genere nelle imprese e in politica a 75 anni dall'entrata delle donne in Parlamento».

Però «in termini di potere, di presa della componente femminile del mondo del lavoro e della società anche sui ruoli di responsabilità e politici la situazione sta migliorando e non è un caso che il nostro Paese veda la prima donna presidente del Consiglio», afferma ancora la ministra. Tra i dati, Calderone sottolinea che l'indice di uguaglianza di genere del 2022 elaborato dall'Eige, l'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere, «ci dice che l'Italia sta migliorando anche se ha un quoziente di 65 su 100, tre punti al di sotto della media comunitaria».

La parità di genere, prosegue, «non è solo da declinare in termini giuridici ma in termini di valore e di sostenibilità delle azioni. È un pilastro della sosteniblità sociale e anche all'interno del Pnrr è un obiettivo, un filo conduttore di molte azioni e interventi. Obiettivo a cui si uniformano anche le aziende e a cui guardano gli investitori». Bisogna «garantire uguali condizioni di lavoro e di opportunità, garantire l'indipendenza economica alle donne e consentire che la conciliazione familiare coinvolga tutti i componenti», evidenzia ancora la ministra, sottolineando anche che il Paese «si è dotato di strumenti come la certificazione e - ricorda - le linee guida sulla parità di genere nella Pa firmate dall'onorevole Bonetti e dall'allora ministro Brunetta. L'Italia è ricca di buone prassi e buona volontà, ora sta a noi tradurla in azioni concrete e soprattutto considerare che garantire alle donne di esprimere i loro talenti è una necessità e un valore».

LE IMPRESE

Le imprese certificate e inclusive fatturano il 23% in più. Anche in politica è necessario fare dei passi avanti. L'Italia, è stato infatti sottolineato, si posiziona sotto la media europea: la presenza di donne in parlamento si attesta al 31%, segnando il primo calo in 20 anni. «La parità di genere e l'empowerment femminile sono una potente leva di sviluppo e di compimento della nostra democrazia. Per il futuro dell'Italia è cruciale raggiungerle, e per questo in questi anni abbiamo scelto un metodo nuovo, un approccio integrato di collaborazione tra istituzioni e imprese, di definizione degli obiettivi e della governance, di valutazione dei risultati. La strategia nazionale e la certificazione per la parità di genere sono due strumenti fondamentali e innovativi, che danno conto di questo metodo legislativo, capace di attivare processi virtuosi e creare alleanze in questa direzione», ha sottolineato l'onorevole Elena Bonetti, vicepresidente del Terzo polo ed ex ministra per le Pari opportunità e la famiglia, che ha organizzato l'evento in collaborazione con Comin & Partner.

GLI INTERVENTI

«Supporto alla genitorialità, cancellazione del gender pay gap, pari opportunità di carriera: le imprese non possono essere lasciate sole. E’ importante che le istituzioni dotino il privato di strumenti pronti all’uso per stimolare un maggior equilibrio tra i generi, a vantaggio di tutta la comunità e del Sistema Paese», ha commentato Elena Di Giovanni, Vice Presidente e Co-Fondatrice di Comin & Partners e moderatrice dell’evento.

«Portare al Comune di Roma la Certificazione di genere è stata una scommessa ma penso che quando la politica osa riesce a generare. Il Comune di Roma, il più grande e complesso di Italia, puó diventare un modello. Siamo ancora alla fase iniziale, quella di assessment, il percorso sarà lungo ma porterà a un cambiamento. Questa amministrazione ha davvero intrapreso la strada del cambiamento attraverso una progettualitá di visione», così è intervenuta Monica Lucarelli, Assessora alle Politiche della Sicurezza, Attività Produttive e Pari Opportunità Comune di Roma.

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