Lavoro agile e parità di genere, il ministro Orlando: «Serve un riassetto di alcuni strumenti»

Lavoro agile e parità di genere, il ministro Orlando: «Serve un riassetto di alcuni strumenti»
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Lunedì 28 Marzo 2022, 20:36 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 16:11

Lavoro agile e parità di genere al centro di un incontro promosso dall'associazione Fuori Quota a cui ha partecipato anche il ministro del Lavoro, Andrea Orlando.  “Empowerment femminile: un obiettivo non solo di crescita, ma anche di sviluppo economico”, questo il titolo dell'evento promosso dalla senatrice Valeria Fedeli e dall’associazione guidata da  Maurizia Iachino.

«Il nostro è un movimento di donne, che occupano posizioni apicali in imprese ed istituzioni, che si propone di far emergere menti, talenti ed esperienze femminili, organizzando tavoli di lavoro su temi attuali, come quello suggerito oggi – ha spiegato Maurizia Iachino -. Incontro, che intende offrire una foto della situazione pandemica e post e le rispettive conseguenze sulle persone, specie sulle donne, elaborando proposte per una nuova era del lavoro».

Un’occasione speciale, cui ha offerto il proprio contributo anche il Ministro Orlando, che ha dichiarato: «Pensavamo di aver già dato con la pandemia, ma la guerra in Ucraina ha prodotto un forte impatto anche in Italia, che si protrarrà nel tempo. Per quanto riguarda nello specifico il tema della giornata – continua – credo ci sia ancora molto da fare e che si renda necessario un riassetto di alcuni strumenti. Comunque, un ulteriore passo – conclude – è dato dall’introduzione della delega al Codice degli appalti».

Ridurre le tipologie contrattuali per mettere un argine al lavoro precario: il tema della stabilità dell'occupazione - secondo il ministro Orlando - dovrebbe tornare al centro della discussione soprattutto ora che con il Pnrr ci si prepara a investire sulle politiche del lavoro cinque miliardi. «In nome della flessibilità - ha proseguito Orlando - si sono create forme di di utilizzo del lavoro che ormai sono arrivate a livelli tra i più alti a livello europeo. Questo dopo essere stati un Paese spesso rimproverato per avere un mercato del lavoro eccessivamente rigido. È un punto che credo ci dobbiamo porre perché anche in questo caso il prezzo più alto lo pagano le donne».

«Siamo convinte - afferma Laura Cavatorta, vicepresidente di Fuori Quota - che il lavoro agile sia per le aziende pubbliche e private la grande occasione per un ripensamento profondo del paradigma lavorativo tradizionale; ripensamento che porta con sè maggiore produttività, efficacia e benessere per le persone. A noi piace affiancare anche una parola che raramente troviamo nei piani aziendali e nei decreti ministeriali: la parola è felicità: perchè crediamo, dalle evidenze empiriche che tocchiamo ogni giorno con mano, che la felicità delle persone sia uno dei benefici più nobili del lavoro agile evoluto. Il lavoro agile non è il lavorare da casa. Non è una tecnica manageriale, applicabile solo in certi ambiti. Non è uno strumento di conciliazione per donne. La definizione della legge 81 del 2017, nella sua semplicità, ci aiuta a delineare ciò di cui stiamo parlando: ‘la possibilità di effettuare la propria prestazione lavorativa in parte all’interno di locali aziendali, in parte all’esterno….entro i soli limiti della durata massima dell’orario di lavoro. In questa possibilità è racchiusa tutta la potenzialità del lavoro agile evoluto».

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