Juventus, la capitana diventa un cartone contro le diversità

Juventus, la capitana diventa un cartone contro le diversità
di Luca Uccello
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Giovedì 8 Aprile 2021, 16:19 - Ultimo aggiornamento: 9 Aprile, 12:58

Lei è la capitana della Juventus Woman ma anche della nostra Italia al femminile. Si chiama Sara Gama e per il Guardian è una delle 100 migliori calciatrici del mondo. Una ragazza cresciuta dando calci al pallone, altro che giocare con le bambole. Quelle non erano per lei. Lei preferiva correre dietro al suo obiettivo fino a quando non l’ha fatto suo. L’ha raccontato anche in un libro (La mia vita dietro un pallone, De Agostini) e nel film d’animazione che andrà in onda dal 19 aprile su Cartoon Network. Si perché, Sara Gama è diventata un personaggio, di quelli positivi, che bisogna raccontare anche ai bambini. «Quando ami quello che fai tutto è spontaneo e arriva alle persone», ha raccontato al settimanale Grazie dove ha spiegato anche il perché ha aderito alla campagna contro i pregiudizi #iosonodiverso di Cartoon Network. «La diversità è un valore. Diversità e originalità sono ingredienti fondamentali per emergere e per rendere la propria vita una storia unica. Come è successo a me».

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Sara ha giocato nel Tavagnacco, Chiasiellis e Brescia, nel 2013 Gama si è trasferita al Paris Saint Germain in Francia poi il suo ritorno in Italia. Dopo altri due stagioni al Brescia, Gama passa alla neonata Juventus Woman, diventandone la prima capitana. Si capitana e non capitano perché «Quando siamo entrati nel mondo Juventus e dei club professionisti maschili, tanti mi chiamavano al maschile. Serve tempo perché i cambiamenti vengano recepiti. È importante declinare al femminile, è questione di abitudine, perché poi le parole plasmano la realtà. Quindi, se posso scegliere, capitana». E così sia.

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Oggi Sara è un modello da seguire, anche per le bambine che sognano di giocare a pallone. Alla sua età questa non era possibile, non c’erano squadre professionistiche. Ora invece «le bambine possono sognare di diventare professioniste. Non siamo noi le pioniere del calcio, lo sono state altre donne prima di noi, ma rappresentiamo la svolta. Ogni generazione deve lasciare qualcosa. Facciamo la nostra parte». E lei lo farà anche in versione cartone animato: «Quando diventi un cartoon capisci che puoi lasciare il segno….»

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