Chiara Petrioli, la ceo della start up più innovativa al mondo nella difesa dell'oceano: «L'innovazione è un talento femminile»

Chiara Petrioli, la ceo della start up più innovativa al mondo nella difesa dell'oceano: «L'innovazione è un talento femminile»
di Valentina Venturi
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Sabato 28 Gennaio 2023, 14:31

Al World Economic Forum di Davos l'italiana WSense è stata premiata come l'impresa più innovativa al mondo per la raccolta e la gestione dei dati per la protezione dell'ambiente oceanico. Si tratta dell'unica realtà italiana insignita del riconoscimento Ocean Data Challenge, nell'ambito della sessione The Earth Data Revolution. A fondare e guidare quest'eccellenza è l'ingegnera informatica e ricercatrice Chiara Petrioli, ceo della società deep-tech che a 23 anni, dopo la laurea in informatica all'Università La Sapienza di Roma, ha lasciato l'Italia per l'America. «Qui - ricorda Petrioli, 50 anni - ho seguito un dottorato di ricerca in ingegneria informatica e ho conosciuto il senso della parola leadership, una forma mentis verso l'innovazione, che invita a pensare in maniera diversa e a trovare nuove strade. Da quando a 27 anni ho deciso di tornare in Italia, ho iniziato ad applicare quel metodo formativo». Le innovazioni della CEO di WSense le sono valse un posto nella lista top 2% world scientists della Stanford University.


Nel settembre 2022 Petrioli riceve il Women Startup Award powered by Intesa Sanpaolo Innovation Center nell'ambito del Premio GammaDonna («mi ha confermato quanto le donne diano contributi originali per cambiare il mondo»), ed è stata tra le vincitrici dell'EIT Digital Challenge 2022. «Essere donna è il cuore del mio modo di lavorare e delle mie ambizioni per plasmare il futuro, per lasciare un mondo migliore a mio figlio. La tecnologia non è mai un fine ma il mezzo per trovare delle soluzioni ai problemi e per me l'informatica è stata lo strumento metodologico per facilitare la risoluzione di problemi complessi. Trasformare un problema in un'opportunità è la chiave del successo. Le donne sanno affrontare le problematicità con serenità e resilienza, capacità che deriva dalla necessità di fare e convincere di più, per poter raggiungere gli stessi risultati degli uomini».
LA CARRIERA
Non sono mancati gli episodi spiacevoli. «Dei colleghi, sottovalutandomi, parlavano come se non fossi presente - racconta - è sicuramente più difficile fare carriera per le donne, ma si può scegliere come reagire: o piangersi addosso o con serenità e determinazione procedere, consapevoli che non ci sia niente che ci renda meno performanti o capaci nelle materie scientifiche. Questo approccio rende le donne anche delle ottime imprenditrici».
Basti pensare che WSense, società deep tech, nata come spin-off dell'Università La Sapienza di Roma dal 2017, è specializzata in sistemi di monitoraggio e comunicazione subacquei: attraverso tecnologie brevettate, i sistemi utilizzano onde acustiche (simili a quelle dei delfini, ma senza mai interferire) e tecnologie ottiche senza fili, che hanno aperto la strada all'Internet of Underwater Things (IoUT). La comunicazione wireless subacquea è stimata a livello globale per un mercato di 3,5 miliardi di dollari con un incremento annuo del 22% fino al 2027. WSense oggi vanta una squadra di oltre 40 ingegneri e ricercatori, con uffici in Italia, Norvegia e Regno Unito, e annovera tra i propri clienti il Ministero della Difesa, la Marina Militare, il National Oceanography Centre, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, l'agenzia nazionale per le nuove tecnologie Enea e aziende come Leonardo, Leroy, Saipem, Terna, Eni. «È la capacità di mettersi in discussione» conclude Petrioli «che ci conduce al successo».
 

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