#MeToo, libro contro il maschio predatore fa luce sul confine tra sopruso e piacere

#MeToo, libro contro il maschio predatore fa luce sul confine tra sopruso e piacere
di Marina Valensise
4 Minuti di Lettura
Domenica 21 Marzo 2021, 19:09

Il #MeToo, movimento planetario contro il maschio predatore sessuale, entra alla grande nella letteratura grazie a una sessantenne americana dall'acume sfolgorante. Ex adolescente in fuga, con esperienza di droga, abusi sessuali e prostituzione, Mary Gaitskill non è nuova a trattare temi tabù come i rapporti di dominio e sottomissione sadomaso o lo stupro visto senza vittimismo dalla parte di lei. In questo racconto uscito sul New Yorker e tradotto ora da Einaudi (purtroppo in un italiano un po' stopposo rispetto alla scioltezza dell'inglese) resta in equilibrio sul filo sottile che separa l'amicizia amorosa e la provocazione sessuale, l'innocuo flirtare e la violenza psicologica e morale, l'eccitazione che nasce dalla ricerca compulsiva di intimità tra sconosciuti e il livore prodotto dal risentimento che può distruggere la vita di una persona.
LA PROSPETTIVA
La sua abilità consiste nel costruire una trama da una prospettiva aperta che alterna i piani narrativi, mettendo in scena ora un lui ora una lei che ripensano i loro comportamenti e quelli delle comparse che li circondano, e nel mantenere il giudizio in sospeso, senza decidere cosa è vero e cosa è falso, cosa è giusto o sbagliato.
Il primo a comparire nei ricordi di lei è lui, il quarantenne inglese, editore a New York e figlio di un ricco banchiere. Quinslan M. Saunders rimorchia con una battuta gentile una signora a Central Park per il solo gusto di studiare il potenziale erotico di quell'ex bella donna cinquantenne e sola, che forse si farebbe picchiare volentieri, ma solo un po', perché «Questo è il piacere. E questo è il dolore». Subito dopo entra in scena la sua amica del cuore, Margot Berland, editor fortunata di Guarire la puttana interiore, che rivive la storiella del rimorchio per la quale aveva tanto riso, ma con un senso di colpa che la spinge all'introspezione autoaccusatoria.
SEPARAZIONE
Cosa c'era da ridere? Cosa separa il piacere dal sopruso, la seduzione dall'inganno? Qui del resto ci aveva provato anche con lei che al primo colloqui era rimasta sconvolta quando lui le aveva chiesto quale fosse il suo punto forte, visto che evidentemente non lo era la voce. Lei poi aveva trovato lavoro altrove, ed era riuscita pure a soffiargli un libro. I due si erano rivisti e lui l'aveva invitata al ristorante: «Ora sì che la tua voce è più forte. Il tuo clitoride non le manda a dire», le aveva detto infilandole una mano tra le gambe. Ma lei per bloccarlo, gli aveva schiacciato il palmo della mano contro il naso, come sul muso di un cavallo. Ed era rimasta sorpresa dalla stupita obbedienza di lui, che le era parsa più fondata dell'allungare la mano. Strano però, ma solo in parte. Marito felice di una ventisettenne da schianto, un'argentina mezza coreana redattrice in una rivista di moda, e padre di una bambina iperdotata che una sera, infastidita dai suoi giochetti seduttivi, si mette a urlare prendendolo a pugni, Quin è tecnicamente un cascamorto, più che uno sciupafemmine. È uno che ci prova con tutte per il solo gusto di sentirsi vivo, entrando in intimità con la segretaria ambiziosa, assistendo nelle sue pene amorose la scrittrice esordiente, seguendo la nuova segretaria nel camerino di un negozio mentre si prova una maglietta e andando in estasi appena le sfiora il capezzolo.
CAMALEONTE
È uno che cerca di avvicinarsi a un limite, senza mai superarlo, e per questo riesce a darsi il ruolo di angelo custode, mentore, confidente, consigliere premuroso, pronto a mettersi in tasca rossetto e portafogli dell'amica del cuore, pur di vederla avvolta nell'aura di libertà mentre entra a un festa. Com'è possibile che un tipo simile passi per un violento, un predatore sessuale, e venga accusato dalle amiche di un tempo che ora sostengono di esserne state le vittime? A questo serve la letteratura, non a tranciare giudizi, ma a capire la vita vera attraverso la finzione.
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