Governo Draghi a trazione maschile, su 23 ministri solo 8 le ministre, inascoltati gli appelli della vigilia

Governo Draghi a trazione maschile, su 23 ministri solo 8 le ministre, inascoltati gli appelli della vigilia
di Franca Giansoldati
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Venerdì 12 Febbraio 2021, 21:22 - Ultimo aggiornamento: 21:37

E pensare che in questi giorni il presidente del Consiglio Mario Draghi aveva ricevuto diversi Sos pubblici da parte delle maggiori associazioni femminili a mantenere la barra sulla grande questione della parità di genere e la democrazia paritaria. «Chiediamo che il nuovo governo abbia una composizione equilibrata nel genere» scriveva anche Noi Rete Donne, un network molto attivo a monitorare l'effettiva presenza paritetica negli organismi pubblici. «Tutte le questioni riguardano le donne e le coinvolgono, dal lavoro ai trasporti, dalla scuola alla ricerca, dai lavori pubblici alla sicurezza, dalla pubblica ammistrazione all'ambiente" scrivevano nella lettera Daniela Carla e Marisa Rodano a nome di tutte. 

Eppure, come nella precedente compagnine, anche quella del nuovo governo mostra avere una netta una prevalenza maschile. Su 23 ministri, solo 8 sono le ministre, due in più rispetto all'esecutivo uscente, ma ancora lontano dalla parità nella composizione chiesta da più parti nei giorni delle consultazioni.

Lo aveva richiesto a gran voce anche il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, sia dopo le consultazioni che ieri nell'intervento alla Direzione nazionale, e ancora stamattina in una nota. Invitava a rispettare la differenza di genere. Peccato poi che i tre ministri espressioni del Pd siano tutti uomini e non donne. I tre dem che siederanno nell'esecutivo Draghi sono Dario Franceschini, Andrea Orlando e Lorenzo Guerini. A sinistra anche Leu ha confermato Roberto Speranza alla Salute.

Bisogna così guardare dentro Forza Italia per trovare due ministre: Mara Carfagna al Sud e alla Coesione e Maria Stella Gelmini alle Autonomie. E' donna anche una dei tre ministri della Lega: si tratta di Erika Stefani, destinata alla Disabilità. Stefani era stata già ministra nel primo governo Conte ricoprendo l'incarico agli Affari Regionali. È donna l'unico componente di Italia Viva al Governo: Elena Bonetti, già ministra della famiglia con delega alle Pari opportunità. Confermata anche Fabiana Dadone dei Cinque Stelle che va alla Pubblica amministrazione alle politiche giovanili.

Tre ministre, invece, sono tecniche: confermata all'Interno Luciana Lamorgese, Cristina Messa all'università e l'ex presidente della Consulta, Marta Cartabia alla Giustizia.

Non nasconde delusione Valeria Fedeli che su Twitter si lascia andare: «Non riesco a capacitarmi: neanche una donna del mio partito nell'elenco di ministri e ministre - va detto di assoluta qualità- letto dal presidente Draghi».

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