Gender gap nelle aziende, in una su tre c'è resistenza da parte del management a superarlo

Gender gap nelle aziende, in una su tre c'è resistenza da parte del management a superarlo
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Giovedì 9 Dicembre 2021, 18:55

Secondo il Gender Gap Report 2021 del World Economic Forum, per la parità di genere dovremo aspettare altri 135 anni. Intanto però cosa si sta facendo concretamente? L'impegno a superare il gap è partito di recente e incontra ancora tanti ostacoli, come rileva un'indagine su 100 aziende condotta nell’ambito di WE - Women’s Equality Festival 2021, che si prepara alla seconda edizione a giugno del 2022.

 Oltre il 53% del campione ha avviato il proprio impegno solo negli ultimi 3 anni. I principali ostacoli: resistenza da parte del management (36%) scarso engagement (27%), assenza di una strategia specifica (27%) e di una strategia definita (41%), ridotta visibilità e consapevolezza del fenomeno a tutti i livelli dell’organizzazione (36%).​

Bip, una delle principali società di consulenza in Europa, attraverso il proprio Centro di Eccellenza Human Capital, guidato da Alessia Canfarini, partner BIP, ha presentato i risultati dell’indagine condotta in collaborazione con ValoreD.  L’obiettivo dell’indagine è stato quello di raccogliere il punto di vista delle organizzazioni rispetto alla cultura di genere, approfondire la conoscenza delle principali strategie di azione ed evidenziare best practice, fattori critici e ostacoli. L’indagine ha coinvolto oltre 100 imprese player di mercato su tre principali tematiche: lavoro e indipendenza economica della donna; work-life balance delle persone care giver; contrasto alla violenza di genere. 

La formazione risulta essere il fil rouge dei tre focus di indagine, indicata dal 50% degli intervistati tra le attività a sostegno del lavoro e dell’indipendenza economica delle donne e dal 43% per il contrasto alla violenza di genere nelle organizzazioni. Accanto all’attività di formazione costante per la riuscita di un percorso di inclusione all’interno dell’organizzazioni risultano fondamentali il sostegno del CEO e il commitment da parte del top management (oltre il 70% del campione).

Le attività delle organizzazioni sul tema della valorizzazione ed inclusione delle diversità è abbastanza recente. Oltre il 53% del campione ha, infatti, avviato il proprio impegno solo negli ultimi 3 anni. I principali ostacoli che le organizzazioni affrontano nel percorso sono riconducibili principalmente a: resistenza da parte del management (36%) o comunque dimostrazione di scarso engagement (27%), spesso legato ad una generalizzata paura del cambiamento, assenza di una strategia specifica (27%) e di una strategia definita (41%), ridotta visibilità e consapevolezza del fenomeno a tutti i livelli dell’organizzazione (36%).

«La più grande sfida che ci attende è un cambiamento in grado di abbattere una volta per tutte i bias culturali», commenta Alessia Canfarini, partner BIP e responsabile del Centro di Eccellenza Human Capital. «I numeri esprimono questo bisogno meglio delle parole», prosegue Canfarini. «Il divario rimane infatti ancora evidente quando si parla di equità salariale: l’80% delle persone che hanno perso il lavoro durante la pandemia sono donne che, a parità di posizione e responsabilità in azienda, mediamente percepiscono uno stipendio che è circa il 15% inferiore a quello dei colleghi. Oggi occorre studiare a fondo il fenomeno, comunicare le tematiche in modo costruttivo, alimentare costantemente il dialogo. Ora è il momento di agire, instancabilmente, in questo senso».

«Agire significa anche comunicare, condividere, far conoscere le buone pratiche e stimolare gli ambiti che richiedono interventi più massicci: è quello che facciamo con WE - Women’s Equality Festival – aggiunge Alessandro Beulcke, CEO di Beulcke+Partners, la società che organizza e promuove il Festival -.  «La manifestazione, nata quest’anno, ha questo obiettivo: costituire una innovativa piattaforma di comunicazione e di incontro, basata su eventi fisici e in streaming, produzione di contenuti su ogni media e canali social. E utilizzando tanti linguaggi e format: tavole rotonde, talk show, spettacoli e performance, per parlare con pubblici differenti. Stiamo già lavorando alla nuova edizione, a Lecce e in streaming dal 10 al 12 giugno 2022».

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