La presidente dell'Enav: «Dentro le torri di controllo sempre più addette ai radar»

La presidente dell'Enav: «Dentro le torri di controllo sempre più addette ai radar»
di Maria Lombardi
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Sabato 10 Luglio 2021, 11:35

Francesca Isgrò, presidente dell'Enav. La società che gestisce il traffico aereo in Italia è la prima nei servizi pubblici per la parità di genere, secondo il ranking Italy's Best Employers from Women. Come è arrivata a questo traguardo?
«Enav è un'azienda che nasce con un profilo militare e che, storicamente, ha sempre avuto una netta prevalenza di uomini. Negli anni ci siamo impegnati ad incentivare la partecipazione delle donne alle selezioni anche nei ruoli operativi e a far sì che le dipendenti avessero le stesse opportunità di crescita professionale dei colleghi uomini».
In che modo?
«Alcune iniziative a tutela della famiglia sono risultate particolarmente importanti. In tema di congedo maternità-paternità, ad esempio, la società eroga ai propri dipendenti neo-genitori l'intero ammontare della retribuzione contro l'80% dell'Inps, mentre per quanto concerne il congedo parentale, Enav riconosce la possibilità per entrambi di assentarsi dal lavoro per 6 mesi e fino al compimento del terzo anno del figlio, godendo dell'80% della retribuzione per i primi due mesi e del 40% per i restanti quattro. Per i genitori è previsto anche il congedo retribuito in caso di malattia del figlio e l'utilizzo dello smart working che oggi consente di poter lavorare da casa senza limitazioni, tranne ovviamente per i controllori del traffico aereo».
A proposito di controllori di volo, anche in questo settore le donne sono sempre di più.
«Nell'immaginario collettivo il lavoro del controllore viene associato agli uomini ma nei fatti non è più così. Consideri che, ad esempio, il responsabile del centro di controllo d'area di Milano che gestisce tutto lo spazio aereo del nord ovest d'Italia è una donna così come la responsabile della torre di controllo dell'aeroporto di Brindisi. A Forlì abbiamo un training center all'avanguardia dove si formano le nuove generazioni di controllori. Comunque per noi il merito e le capacità professionali restano gli unici elementi indispensabili nei processi di Change Management».
Qual è la percentuale di donne nella società e che ruoli ricoprono?
«Su 4.200 dipendenti la percentuale di donne è di circa il 20%. Rispetto ad altre aziende può sembrare poco ma bisogna sempre ricordare da dove siamo partiti. A dicembre 2020 abbiamo poi raggiunto un traguardo importante, quello di portare le donne nei ruoli operativi ad oltre il 13% e con le nuove iniziative presenti nel Piano di sostenibilità contiamo di crescere ancora».
La policy sulla Diversity and Inclusion, pubblicata un paio di anni fa da Enav, cosa prevede?
«La policy si struttura su quattro principi guida: non discriminazione, pari opportunità e pari dignità, work life balance e creazione di un ambiente di lavoro inclusivo. Inoltre, il nuovo Piano di sostenibilità 2021-2023 ha dedicato gran parte degli obiettivi proprio alla gender diversity. Tutto ciò ha consentito ad alcune donne di raggiungere posizioni apicali anche nei ruoli operativi».
Lei è presidente Enav da un anno, avvocato e anche mamma.
«Sono un avvocato cassazionista e lavoro nel team Energy&Infrastructure di uno studio legale internazionale, sposata e con due figli, 9 anni e 4 anni. Sono diventata partner dello studio internazionale mentre ero incinta, ho abbattuto uno stereotipo sulla maternità. Noi donne abbiamo l'attitudine a organizzarci e dedicarci a tante cose».
Enav compie 40 anni in un momento difficile per il settore. Quali sono le prospettive di ripresa?
«In questa ultima settimana abbiamo gestito circa il 60% dei voli del 2019. Tutte le stime europee ci dicono che potremmo chiudere l'anno con il 50% dei volumi di traffico del 2019 per recuperare completamente tra il 2023 e il 2024. Enav in questi 40 anni è cambiata moltissimo, dalla smilitarizzazione nel 1981 alla quotazione in Borsa nel 2016. Oggi siamo un Gruppo che esporta i propri servizi all'estero in cui siamo presenti in oltre 100 paesi. E siamo in prima linea nella gestione dei droni».
 

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