Women's Forum, il ministro Franco: «La parità di genere in cima all'agenda del governo. Il Pnrr, punto di svolta»

Women's Forum, il ministro Franco: «La parità di genere in cima all'agenda del governo. Il Pnrr, punto di svolta»
di Maria Lombardi
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Martedì 19 Ottobre 2021, 19:45 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 23:14

«L'uguaglianza di genere è in cima all'agenda politica di questo governo». Il ministro dell'Economia, Daniele Franco, intervendo al Women' s Forum G20 Italy sottolinea che «il PNRR segna un importante passo avanti» nella strada verso la parità, «grazie al suo approccio di integrazione del genere e al miglioramento nel campo della salute, dell'istruzione, dell'assistenza all'infanzia e delle infrastrutture sociali». Il superamento della diseguaglianza è una delle «tre priorità di ampio respiro» del Piano.  

L'ambizione è grande: scalare la classifica della parità che oggi vede l'Italia al 14esimo posto nella Ue. «Entro il 2026 migliorare il rating dell'Italia nell'indice di uguaglianza di genere di 5 punti» «Finora gli sforzi per combattere la disuguaglianza di genere in Italia non hanno avuto una strategia globale e si sono concentrati soprattutto sulla conciliazione della vita lavorativa e sul sostegno alla maternità e alla famiglia. La strategia nazionale per l'uguaglianza di genere, coerente con la strategia dell'UE, è stata pubblicata a luglio di quest'anno, come previsto dal nostro piano di ripresa. La strategia accompagnerà il nostro Pnrr con 5 aree prioritarie: lavoro, reddito, competenze, occupazione, energia. Sarà utilizzato un set di indicatori e obiettivi per monitorare i progressi in ciascuna delle 5 aree».

TRANSIZIONE VERDE E DIGITALE

Le sfide per la generazione futura della Ue sono la transizione verde e digitale, settori dell'economia dove l'occupazione è prevalentemente maschile. «Il Piano di ripresa dell'Italia - ha aggiunto il ministro - controbilancia questo effetto con un approccio trasversale alla parità di genere che è presente in tutte le missioni del Pnrr e che riesce ad incoraggiare e sostenere la partecipazione femminile al mercato del lavoro, sia direttamente che indirettamente, e a correggere le asimmetrie che rappresentano ostacoli alla parità».

Tante le misure presenti nel Piano per incoraggiare e migliorare l'occupazione femminile. «Queste includono investimenti in asili e scuole materne e altri servizi per le famiglie, pratiche di impiego pubblico, investimenti in settori economici con alta occupazione femminile e una maggiore attenzione alle competenze Stem e digitali per ragazze e donne e misure per migliorare il funzionamento complessivo del mercato del lavoro che contribuiranno così anche a migliorare l'occupazione femminile. Un sistema di certificati nazionali per l'uguaglianza di genere fornirà un incentivo per il settore privato per adottare politiche per ridurre il divario di genere in tutte le aree critiche, ovvero opportunità di crescita, uguale salario per uguali competenze e responsabilità, gestione delle differenze di genere, tutela della maternità. La parità di genere sarà un requisito richiesto per le gare di appalto dei progetti del PNRR. Il governo e l'amministrazione monitoreranno attivamente l'impatto della riforma del PNRR e degli investimenti sull'uguaglianza di genere attraverso indicatori disaggregati per genere. Altri interventi, come il benessere equo, la sostenibilità e il gender budgeting completeranno i nostri impegni»

 «Il nostro approccio - ha concluso il ministro - è in linea con quello proposto dalla call to action. Siamo ben consapevoli che c'è ancora del lavoro da fare».

 

«Sappiamo che le disuguaglianze di genere sono uno dei problemi di lunga data del nostro paese» e, «come osservato in altri paesi dell'ONU, l'impatto della crisi Covid-19 sull'occupazione è stato maggiore per le donne che per gli uomini.  Siamo consapevoli che le disuguaglianze, e in particolare quelle di genere, attendono risposte per la ripresa e sono un ostacolo alla prosperità economica», ha detto Franco.

Le disparità tra i sessi, ha ricordato, è «uno dei problemi di lunga data del nostro paese» e nonostante «progressi significativi» nel corso dell'ultimo decennio l'Italia «è ancora al 14ø posto nell'UE secondo l'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere (2020)», a causa delle «persistenti disuguaglianze di genere in materia di remunerazioni e occupazione, soprattutto per alcuni gruppi e per le donne con figli piccoli». L'Italia, ha detto Franco, «ha prestazioni peggiori» rispetto alla media dei paesi OCSE «per tasso di occupazione, disoccupazione di lunga durata, lavoro non pagato, soddisfazione per le interazioni sociali e sicurezza percepita». Nel 2019 «il tasso di occupazione delle donne nel 2019 era solo del 50% rispetto al 68% degli uomini» mentre l'Italia «ha il più grande divario in Europa in termini di tasso di occupazione delle madri rispetto ai padri», con «una differenza del 30%».

LA CONCLUSIONE DEL FORUM

«Stiamo assistendo ad un cambiamento epocale. Al Women' s Forum for the Economy & Society, siamo convinti che il cambiamento sarà guidato dai paesi del G20, che insieme rappresentano il 60% della popolazione mondiale, più dell'80% del prodotto interno lordo globale e il 75% del commercio globale. Hanno oggi infatti una grande responsabilità: dare l'esempio promuovendo l'empowerment delle donne e una leadership d'impatto». È l'invito, al termine della due giorni che si è svolta a Milano di Chiara Corazza, Rappresentante speciale del G7 e G20 per il Women' s Forum for Economy & Society. «Non è una conclusione - dice al termine dei lavori dal palco dell'Aula Magna del Politecnico, al Campus Bicocca - è l'inzio del nostro lavoro». «Insieme, pubblico, privato, istituzioni, possiamo: sono ottimista». «Abbiamo deciso di lanciare la Call to Action, 'A She-Covery for All', rivolta ai Leader del G20 e presentata al Women' s Forum G20 Italy, in occasione della prima Presidenza italiana del G20 nel 2021. Chiediamo ai Leader del G20 di integrare la questione di genere nella loro Agenda e di riconoscere le donne come contribuenti attivi nel portare soluzioni trasformative e nel costruire al meglio la ripresa. Vogliamo quindi promuovere le iniziative che saranno sviluppate dai »Campioni dell'uguaglianza di genere«, attori pubblici e privati che stanno già facendo con successo la differenza per garantire che, in ogni campo, donne e uomini uniscano le loro diverse prospettive e forze per affrontare le sfide globali».

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