Donne manager, le italiane prendono il volo: «Ripartiamo dal mondo arabo»

Donne manager, le italiane prendono il volo: «Ripartiamo dal mondo arabo»
di Barbara Carbone
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Sabato 16 Gennaio 2021, 09:42

Riemergere dalla crisi facendo business con i paesi arabi. Adesso è possibile. Un'occasione alla quale possono guardare le manager italiane che, in questo drammatico anno di pandemia, hanno dovuto fare i conti con i problemi economici. Tante di loro sono state costrette a chiudere le attività.


A raccontare di questa opportunità è la fashion manager Gabriella Chiarappa referente per la moda della Camera di Cooperazione Italo Araba e ideatrice del Le Salon de la mode, un'agenzia che promuove il made in Italy nel mondo.


COVID
«L'emergenza sanitaria ha piegato la nostra economia. Da qui la necessità di guardare all'estero ed in particolare al mondo arabo. Grazie ad un accordo tra la Camera di Cooperazione Italo Araba e Simest, la società per azioni che sostiene la crescita delle imprese italiane attraverso l'internazionalizzazione delle loro attività, è possibile attingere a finanziamenti e spiccare il volo . Si tratta di un progetto che guarda alle donne con finanziamenti agevolati o a fondo perduto fino a 200mila euro per supportare l'imprenditoria femminile». Ottenere l'aiuto economico è però soltanto il primo passaggio. Lo scoglio più grande, in questo caso, potrebbe essere quello di relazionarsi con un sistema, come quello arabo, dove per le donne non è sempre tutto facile e scontato. Proprio per questo motivo la Camera di Cooperazione Italo Araba ha siglato un accordo con Obiettivo Qatar, un'azienda che da oltre un decennio aiuta le imprese italiane ad operare nell'emirato.


La fondatrice di Obiettivo Qatar, Laura Bertuccioli - da 13 anni a Doha - offre una analisi importante. «Le imprenditrici italiane che volessero investire qui troverebbero un terreno fertile in termini di opportunità. Vi è un grande  interesse verso tutto quello che e' made in Italy. Tra l'altro il Governo locale incentiva e supporta l'imprenditoria giovanile e femminile con numerosi strumenti finanziari ed  incubatori di iniziative. Per esempio le nuove leve vengono formate gratuitamente su tutti gli aspetti inerenti all' avvio di un'impresa» spiega Bertuccioli che aggiunge: «Credo di essere la testimonianza di come una donna possa affermarsi in un paese arabo. Oggi guido un team che segue 30 grandi aziende».


CAMPIONATO
Nel prossimo futuro e in vista dei Campionati Mondiali di Calcio Fifa 22 che si svolgeranno in Qatar, le occasioni di lavoro lieviteranno. Più di 50 hotel saranno realizzati entro novembre e, di conseguenza, serviranno aziende che producono arredi, attrezzature, tecnologie, format per ristoranti e relative forniture. Secondo Bertuccioli è uno scenario da non sottovalutare. «Ci sono ancora troppi pregiudizi e poca conoscenza del mondo arabo. Vivere in Qatar, a mio parere, è bello e anche estremamente sicuro perché non esiste la microcriminalità, le persone possono tranquillamente passeggiare di notte senza essere importunate».


Grazie ad Obiettivo Qatar il made in Italy è già presente in alcuni dei progetti più prestigiosi di Doha. La Devoto Design di Cisterna, per esempio, è un'azienda a conduzione totalmente femminile che ha partecipato alla costruzione del  National Museum of Qatar, un progetto enorme con il quale le manager italiane hanno vinto il prestigioso premio mondiale di BUILD per «Best engineering and Solutions Provider 2020».


Attualmente stanno partecipando alla costruzione del Qatar Olimpic Sport Museum e al maxi hotel Doha Oasis con un design avveniristico ed unico al mondo. Italiane anche Novacolor e Bottega 7 che ha illuminato il viale di 20 km che conduce alla residenza della famiglia reale o Lusail che illuminerà il Commercial Boulevard in occasione della finale di Fifa 2022 e Light 4 che ha portato il vetro di Murano nel nuovo palazzo dell'Emiro Shek Tamim. Il made in Italy (specie se gestito al femminile) può essere l'arma vincente.

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