La designer Cecilia Battaini: «Grazie ai miei fiori sono guarita, ora li vendo in tutto il mondo»

La designer Cecilia Battaini: «Grazie ai miei fiori sono guarita, ora li vendo in tutto il mondo»
di Vanna Ugolini
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Sabato 18 Dicembre 2021, 15:13

In Giordania si è emozionata davanti ai fiori che nascevano nella sabbia del deserto o nelle spaccature delle rocce. A Bali ha respirato il profumo del sacro fiore dei templi. In Malesia si è persa tra le centinaia e centinaia di varietà di orchidee. «Ma l'esperienza che forse più mi ha lasciato senza fiato è stato il viaggio a Bali. Lì la giungla quasi convive con la città. Stai camminando per una strada, svolti e ti ritrovi in mezzo alla foresta. Lì i fiori e le piante sono così rigogliosi che assumono aspetti e colorazioni che mai avrei immaginato».
È dopo il viaggio a Bali che gli sfondi dei suoi disegni hanno cominciato a colorarsi. Non più bianco e nero a fare da contrasto alle sue realizzazioni ma anche l'azzurro, il verde, il rosa. Così Cecilia Battaini, 30 anni, designer e imprenditrice, di Milano, di una sua passione ha fatto un lavoro: disegna fiori, ogni tipo di fiore del mondo che prima va a vedere, fotografa, di cui studia le caratteristiche e poi riproduce a matita. Dopo scannerizza i suoi disegni e li compone in pattern, cioè in moduli grafici che possono essere riprodotti ovunque: sui tessuti, diventando fantasie adatte per abiti o biancheria per la casa. Sulla carta, e diventano motivi per carte da pareti, calendari. Sulla ceramica, plastica e così via. Cecilia vende i suoi pattern in tutto il mondo: per esempio, se volete un tappetino per lo yoga e la meditazione stampato con le sue fantasie, vi arriverà dall'America. Ma non solo. In realtà il suo viaggio verso questo lavoro e questa passione è cominciato un po' di anni fa, quando Cecilia Battaini è stata male. «Soffrivo di depressione, stavo molto male, in testa avevo pensieri bruttissimi. Chi non vive questa situazione non può rendersene conto. La depressione è uno stato terribile. È vuoto. Mi sentivo come se non avessi niente dentro di me. Non voglio scendere in altri dettagli, però, non perché me ne vergogno, ma perché oggi ho capito che sono anche altro e non voglio essere identificata solo con la malattia mentale».


I GIORNI NERI
L'altro che c'è in lei l'ha scoperto proprio in quei giorni vuoti e neri. «Sapendo che mi piaceva disegnare, i miei genitori mi regalarono un libro di botanica e delle matite colorate. Così, oltre alle cure che stavo facendo, cominciai a disegnare». Da quella stanza d'ospedale, tra le pagine del suo blocco e un astuccio di matite colorate, Cecilia Battaini ha trovato la sua strada.
«Ho cominciato disegnando fiori dai manuali, poi ho sentito la necessità di interpretare quello che riproduco sotto forma artistica. Così sono cominciati i viaggi e lo studio. Ovunque io vada quando trovo dei fiori che mi piacciono, li fotografo e poi a casa li catalogo e li disegno. Quando posso faccio dei viaggi per artisti che prevedono le soste per fermarsi a disegnare sul posto. Così oggi ho intere collezioni di disegni, a seconda dei viaggi che ho fatto o delle ispirazioni che ho trovato».
I suoi fiori preferiti? «Quelli complessi, con molti petali, perché è una sfida disegnarli. E poi sto bene quando coloro di giallo i fiori». Un lavoro che fa sempre con ammirazione e rispetto per i suoi soggetti. «I fiori sembrano fragili, ma, in realtà, sono fortissimi, come le donne. Basta immaginare a quanta energia ci vuole per riuscire a nascere e crescere nella fenditura di una roccia. O per sopportare il caldo e il vento del deserto e continuare a fiorire. Quanto bisogna essere tenaci e determinati per portare bellezza tra le crepe di un marciapiede».
Cecilia Battaini racconta e disegna. I suoi fiori, vicini l'uno all'altro, vanno a formare un giardino «Rappresentare questo giardino sulla carta è come riuscire esprimere me stessa. È come se disegnassi tutto quello che ho dentro. L'esplosione dei fiori sul foglio in realtà, è quella dei miei sentimenti». I giorni vuoti e neri, oggi, sono pieni di colori e di tenacissimi, fortissimi fiori.
 

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