Lo sciopero della fame di Laura, l'appello alla Cartabia per inviare ispettori al Tribunale dei Minori di Roma

Lo sciopero della fame di Laura, l'appello alla Cartabia per inviare ispettori al Tribunale dei Minori di Roma
di Franca Giansoldati
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Giovedì 27 Maggio 2021, 11:57

E' arrivata all'undicesimo giorno di sciopero della fame Laura Massaro, la mamma-coraggio che sta lottando per tenere con se il figlio e impedire che sia portato in una casa famiglia. Laura lancia un appello al Ministro della Giustizia, Marta Cartabia, le fa sapere che non mangerà fintanto che non verranno inviati ispettori al Tribunale dei Minorenni di Roma e non verrà preso in esame il suo fascicolo. «Si tratta di violenza istituzionale» commenta la donna. «Spero che qualcuno ci aiuti, ci ascolti, aiuti il mio bambino che ha 11 anni e rischia di essere collocato in una casa famiglia».

Da otto anni la kafkiana vicenda di Laura Massaro – ormai diventata l'emblema della condizione di troppe donne alle quali è stata tolta la potestà genitoriale a causa di una perizia del tribunale per essere state giudicate madri troppo accudenti, alienanti o addirittura (in alcuni casi, come quello di Frida al centro dell'attenzione della commissione Femminicidio),da punire per eccesso di difesa). Laureata, colta, descritta come una mamma equilibrata, Laura si è trovata a percorrere un calvario terrificante a seguito di una separazione burrascosa.

La scorsa settimana gli avvocati della donna hanno depositato in tribunale le loro note dopo che il pm ha chiesto la decadenza della responsabilità genitoriale della madre, il ripristino di quella del padre e il trasferimento del bambino in una casa famiglia. E questo nonostante una sentenza della corte di Appello del gennaio 2020, ormai passata in giudicato, avesse annullato l’ordine di allontanamento precisando che questi sarebbe una grave trauma per la salute psicofisica del minore. Il bambino, infatti, da anni vive con il terrore di essere portato via dalla madre e per questo ha iniziato a soffrire di problemi legati all'ansia. 

Il movimento DateciVoce, nato durante la pandemia per chiedere una maggiore presenza di donne nei luoghi decisionali, chiede che nel caso intervenga la ministra della Giustizia, Marta Cartabia.

L’anno scorso la Corte di Appello di Roma aveva annullato il decreto di allontanamento del bambino, richiamando i giudici innanzitutto alla tutela del benessere psicofisico del minore. Ora però il giudizio è tornato al Tribunale per i minorenni che potrebbe procedere all’allontanamento del minore per essere collocato in una casa-famiglia. 

«È una situazione surreale che colpisce moltissime donne che denunciano violenza domestica e che, attraverso la mistificazione priva di fondamento scientifico dell’alienazione parentale, la famigerata PAS, si vedono strappare i figli in sede civile- affermano le attiviste del movimento in una nota stampa -. Questa pseudo-teoria è già stata censurata sia dalla Corte di Cassazione sia dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali»

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