Ardea, all'asta per errore la casa donata alle donne

Ardea, all'asta per errore la casa donata alle donne
di Stefano Cortelletti
3 Minuti di Lettura
Martedì 18 Gennaio 2022, 08:44

Una casa confiscata alla criminalità e assegnata al Comune di Ardea per scopi sociali rischia di finire all'asta. Tutta colpa di un corto circuito nella comunicazione tra Agenzia nazionale per i beni confiscati e il tribunale di Velletri. Sulla villetta di via Orsa minore a Colle Romito, confiscata nel 2009 a Stefano Cugini e Annunziata Abbondanza, coinvolti in un traffico internazionale di stupefacenti, è in corso il procedimento per la vendita all'asta curato dalla sezione Esecuzioni immobiliari del tribunale civile di Velletri. Tuttavia l'immobile è diventato nel 2020 di proprietà del Comune di Ardea ed è stato da poco ristrutturato con i fondi regionali per ospitare le donne vittime di violenza. L'Agenzia nazionale per i beni confiscati, organo dello Stato che si occupa di destinare i beni sottratti alla malavita alle amministrazioni pubbliche o alle associazioni impegnate nel sociale, aveva assegnato l'immobile, che era stato in passato oggetto di pignoramento, al Comune di Ardea senza probabilmente comunicare al tribunale l'avvenuta cessione. C'è anche da dire che il Comune ha registrato solo a febbraio 2021 l'immobile al proprio patrimonio: forse anche questo aspetto potrebbe aver contribuito ad alimentare l'equivoco e a mandare avanti l'esecuzione immobiliare.

A Roma una mostra fotografica racconta i volti delle vittime di violenza domestica


ATTI CONTRADDITTORI
Si è scoperto solo in questi giorni che il 23 novembre scorso il custode giudiziario si è presentato al civico 45 di via Orsa Minore e, con la collaborazione di un fabbro, ha rimosso la serratura del portone blindato e preso possesso dell'immobile. Con una comunicazione scritta a penna e affissa sul portone, il custode ha dichiarato che il cambio di serratura è stato fatto alla presenza dei carabinieri di Tor San Lorenzo, diffidando chiunque ad accedere nella casa. L'amministrazione comunale cade dalle nuvole. «Non capisco cosa sia successo, quella struttura è nostro», spiega il sindaco Mario Savarese. «Sapevamo che c'era una esecuzione immobiliare ma avevamo avuto rassicurazioni dall'Agenzia nazionale che la procedura era stata interrotta. A quanto pare non è stato così, ma la villetta è del Comune e non so a quale titolo il custode giudiziario abbia scardinato l'ingresso, danneggiando la porta da poco acquistata con i fondi pubblici».


L'ITER
Bisogna fare in fretta, perché oggi è in programma la seconda udienza davanti al giudice Enrico Colognesi per l'esame della regolarità degli atti e per la determinazione delle modalità della vendita della villetta. La prima udienza era in programma il 18 maggio 2021 ma era stata sospesa. In questi giorni l'esperto nominato dal tribunale sta provvedendo alla stima del bene pignorato. La verifica dei requisiti di vendita è invece demandata al consulente tecnico d'ufficio nominato dal tribunale, che tra i compiti assegnati ha prima di tutto la verifica delle particelle catastali. Facendo una visura ci si accorgerebbe immediatamente che l'immobile è di proprietà comunale.
Si farà in tempo a fermare l'indizione dell'asta? L'ufficio patrimonio del Comune di Ardea sta cercando di chiarire la situazione e ha già scritto al tribunale di Velletri tentando di bloccare la procedura esecutiva. Sarebbe un'autentica beffa, il progetto della casa protetta verrebbe abortito, almeno per il momento.

© RIPRODUZIONE RISERVATA