Covid, morta la scrittrice Kim Chernin, pioniera negli studi della bulimia e dell'anoressia

Covid, morta la scrittrice Kim Chernin, pioniera negli studi della bulimia e dell'anoressia
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Martedì 12 Gennaio 2021, 17:29 - Ultimo aggiornamento: 17:34

E' morta a 80 anni, a causa del Covid, Kim Chernin, la nota scrittrice americana che ha collegato in modo pionieristico le conseguenze della cultura patriarcale sul corpo delle donne, fino a comprendere i danni evidenziati dalla dismorfia, con i disturbi alimentari della bulimia e anoressia. Kim era nata in una famiglia di radici comuniste. Il padre venne imprigionato per le sue convinzioni ai tempi del maccartismo. Anche la madre - che era una fervente organizzatrice sindacale - fu condannata durante l'era di McCarthy per aver tentato di rovesciare il governo (il governo avrebbe anche tentato due volte di deportarla nella sua nativa Russia).

Nel 1957 la Corte Suprema degli Usa rovesciò le condanne, stabilendo che il solo fatto di incoraggiare la gente a credere in una certa dottrina non si poteva considerare un crimine. Nel 1980 la notorietà arrivò a Kim con "The Obsession: Riflessioni sulla tirannia della snellezza". Il manoscritto rifiutato da ben 13 editori, un volta pubblicato ebbe subito un successo straordinario. 

L'anoressia e la bulimia erano disturbi poco discussi all'epoca anche se nei campus universitari c'era una vera e propria crisi emergente. Quando il libro apparve con le spiegazioni e le analisi sul rapporto tra cultura e alimentazione, per Kim fu la notorietà.  

"Obsession" è stato il primo di quella che sarebbe diventata una trilogia sugli appetiti e l'identità delle donne. Nelle opera viene descritta la ossessione per il peso corporeo attraverso una varietà di lenti culturali e metaforiche al fine di esplorare il motivo per cui così tante donne si cominciavano ad essere alienate dal loro corpo: «Molte delle emozioni della vita - dalla solitudine alla rabbia, dall'amore per la vita al primo innamoramento - possono essere sentite come appetito», ha scritto. «E alcuni spiegherebbero l'ossessione per il peso in questi termini facili e familiari. Ma ci sono livelli di comprensione più profondi da sondare. Una sera, per esempio, in piedi davanti al frigorifero, mi sono resa conto che la mia fame era di cose più grandi, di identità, di creatività, di potere, di un posto significativo nella società. La fame che la maggior parte delle donne sente, che le spinge a mangiare più del necessario, è alimentata dall'evoluzione e dall'espressione di sé».

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